"Mi sembra che la segretaria abbia
detto che il Pd appoggia in toto i referendum sulla cittadinanza
e della Cgil sul lavoro. La mia posizione è nota e personalmente
non condivido questa impostazione. Oltre a quello sulla
riduzione dei tempi per la cittadinanza, condivido il referendum
che introduce regole per i contratti a termine e quello sulla
responsabilità dell'impresa appaltante su infortuni e sicurezza:
da quando abbiamo appalti a cascata ogni giorni ci sono
incidenti". Lo ha detto la senatrice del Pd Annamaria Furlan, ex
segretaria della Cisl, intervistata dal Qn.
Sul Jobs Act, invece, Furlan non è d'accordo: "Guardare il
mondo del lavoro dallo specchietto retrovisore non è quel che
occorre". Da parte del partito, sottolinea la senatrice dem, "mi
sembra che la posizione sia stata assunta, ma non significa che
io la condivida. Parliamo di una legge, quella sul Jobs Act,
approvata dall'allora Pd, con molti esponenti che si sono
distinti su questo tema. Ci mancherebbe che un partito che si
chiama democratico non lasciasse libertà di scelta".
Sulle divisioni interne del Pd Furlan commenta: "Nei grandi
partiti si chiama democrazia. La mia opinione è che il Pd o è
plurale o non è. Il Pd è nato in modo plurale e fino adesso,
nell'esperienza di tutti questi anni, è riuscito a preservare
questa prerogativa. Sarebbe un tragico errore se non continuasse
a essere così".
L'ex sindacalista difende anche la legge di iniziativa
popolare della Cisl sulla partecipazione dei lavoratori: "Dopo
un ampio dibattito interno il Pd ha scelto l'astensione. Non ne
sono soddisfatta, perché a mio avviso quella legge, pur essendo
stata falcidiata con emendamenti soppressivi dal governo, ha
fatto crollare un muro. Spero che al senato si possano
ripristinare tutte le parti soppresse. Io personalmente voterò a
favore".
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