Rivedere la disciplina delle
aggregazioni professionali, sia in forma associata, sia di
società tra avvocati e tra professionisti, in modo da "favorire
l'esercizio organizzato e multidisciplinare dell'attività
forense", procedere quanto prima all'abolizione dell'Irap,
nonché alla "revisione delle convenzioni contro la doppia
imposizione fiscale per facilitare il lavoro dei legali con
clientela internazionale;": sono alcune delle idee che l'Unione
nazionale delle camere degli avvocati tributaristi (Uncat) e la
Cassa forense hanno inserito nella guida "Fiscalità per
avvocati: dai forfettari alle Sta, limiti e opportunità", un
documento curato dalla stessa associazione e dalla Commissione
studi dell'Ente previdenziale e presentato oggi pomeriggio, a
Roma.
Per il presidente della Cassa Valter Militi, "i modelli
organizzativi associativi e societari offrono agli avvocati uno
strumento per rispondere alle esigenze di un mercato dei servizi
legali sempre più complesso e competitivo. L'aggregazione
professionale favorisce la crescita e la modernizzazione degli
studi legali e produce effetti a lungo raggio per tutta la
categoria, migliorando l'organizzazione e la competitività del
settore", ha detto. Il presidente dell'Uncat Gianni Di Matteo ha
affermato che la guida è nata "per rendere un servizio utile ai
colleghi avvocati", poi per "la funzione sociale che può
assolvere nella promozione di un'educazione fiscale e
previdenziale", nonché di "un sistema fiscale equo e moderno in
grado di rendere competitiva, anche a livello internazionale,
l'attività forense, facilitando l'inserimento del nostro Paese
in un sistema virtuoso di scambio di servizi sempre più
globalmente integrato", ha chiuso.
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