A giudizio della Febaf, sono anche
"essenziali misure che possano aiutare le piccole e medie
imprese a rafforzare la propria struttura patrimoniale", fra cui
quella di introdurre "un Fondo di fondi domestico che consenta
di veicolare il capitale messo a disposizione dallo Stato
attraverso gestori ed operatori di mercato, permettendo alle
imprese, in particolare alle Pmi, di accedere a strumenti di
finanza alternativa", insieme, ha detto il segretario generale
Pierfrancesco Gaggi, all'avvio di "un credito di imposta,
riconosciuto in funzione e in proporzione all'ammontare
investito, a favore degli attori finanziari che investono in Fia
(Fondi di investimento alternativi), tra cui i fondi pensione,
le Casse di previdenza private e le gestioni separate delle
compagnie di assicurazione".
Durante l'audizione, inoltre, l'organismo ha rammentato la
valenza del cosiddetto 'Piano Archimede', varato con la Legge di
Bilancio per il 2024, che stabilisce che "per supportare
investimenti infrastrutturali e produttivi realizzati in Italia,
Sace è abilitata a rilasciare, fino al 31 dicembre 2029,
garanzie connesse a investimenti nei settori delle
infrastrutture, anche a carattere sociale, dei servizi pubblici
locali, dell'industria e ai processi di transizione verso
un'economia pulita e circolare e verso la mobilità sostenibile,
l'adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei loro
effetti, la sostenibilità e la resilienza ambientale o climatica
e l'innovazione industriale, tecnologica e digitale delle
imprese". Una iniziativa, ha sostenuto il vertice della
Federazione, di cui "condividiamo gli obiettivi", essendo un
"programma di garanzia per sostenere gli investimenti
infrastrutturali e per la transizione ambientale e digitale di
cui il Paese ha fortemente bisogno, e per realizzare i quali
Archimede potrà complementare il Pnrr", Piano nazionale di
ripresa e resilienza.
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