"E' la prima volta che la Casagit fa
un passo fuori dal suo 'confine' naturale di tutela dei
giornalisti", e l'aver realizzato un Fondo sanitario con
Confcommercio per gli imprenditori del terziario significa
"mettere ancora un 'mattone' di quel II pilastro (welfare
integrativo, ndr) che cerchiamo di far emergere". A dirlo il
presidente della Casagit, Cassa di assistenza sanitaria della
professione giornalistica, Daniele Cerrato, intervenendo alla
presentazione del nuovo Fondo di assistenza sanitaria ideato con
la Confederazione di piazza Belli; la quota annua di iscrizione
è di 50 euro e verrà assegnata agli iscritti una 'card'
nominativa per accedere a strutture convenzionate su tutto il
territorio nazionale, in modo da poter ricevere, fra l'altro,
"rimborsi per spese sostenute in caso di interventi chirurgici",
visite mediche pre e post-operatorie e di godere di tariffe
agevolate per prestazioni specialistiche ed odontoiatriche.
Cerrato ha rammentato il "preoccupante" dato dell'Istat, secondo
cui "oltre il 40% degli italiani hanno dovuto metter mano al
portafoglio per ottenere una prestazione sanitaria, non
riuscendo a trovarla nel Ssn nei tempi giusti per le proprie
esigenze. Con questo Fondo - ha continuato - non solo
interveniamo per tali esigenze, ma leghiamo il diritto alla
salute e quello al lavoro". L'avvio dello strumento "fa bene
pure alla Casagit: avevamo, infatti, convenzioni basate sulla
geografia delle testate e dei giornalisti, perciò concentrate
nei capoluoghi di regione", adesso, invece, "siamo riusciti a
passare da 250 centri e poliambulatori diagnostici ad oltre 500,
raddoppiando l'offerta", ha concluso.
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