Un "No" netto alla logica dei numeri.
Sull'ipotesi della Camera di commercio unica regionale, i Comuni dell'Isontino hanno dato mandato pieno al vicepresidente della Camera di Commercio della Venezia Giulia, Gianluca Madriz, a "intraprendere ogni azione utile a garantire la rappresentatività del territorio della Venezia Giulia e dell'Isontino nell'ambito del sistema camerale regionale".
I sindaci lo hanno fatto questa mattina nel corso di una
riunione convocata d'urgenza per mandare un segnale al Governo
del Friuli Venezia Giulia in vista della conferenza
Stato-Regione prevista domani a Roma.
"La matematica annulla la rappresentatività dell'Isontino
dagli organi di governo della Camera Unica regionale: servono
accordi a tutela della Venezia Giulia e non una mera logica dei
numeri", ha evidenziato Madriz, ricordando che il rischio è di
perdere il controllo dei 48 milioni di euro del "Fondo Gorizia".
Il problema - hanno sostenuto - è che la creazione della
Camera di Commercio del Friuli Venezia Giulia senza un percorso
per fasi, non rispetterebbe il peso e i ruoli delle economie di
Gorizia e Trieste. L'Isontino non avrebbe cioè rappresentanti in
seno alla Giunta della Camera Unica regionale e il Fondo Gorizia
verrebbe gestito con imprenditori che nulla avrebbero a che fare
con il territorio di riferimento.
"Non abbiamo mai detto "Mai alla camera di commercio unica",
il problema è il percorso scelto", ha detto il direttore della
Ccciaa Venezia Giulia, Pierluigi Medeot.
Rispetto all'attuale progetto di unione, l'assessore alle
Attività produttive del Comune di Gorizia, Roberto Sartori, ha
parlato di "atteggiamento di assoluta disparità nei confronti
dell'Isontino e di Trieste", mentre il sindaco di Monfalcone
Anna Maria Cisint ha aggiunto che "qeusta situazione ha il
sapore di una rapina".
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