Tra le imprese esportatrici italiane,
quelle più vulnerabili alla domanda estera si caratterizzano
anche per maggiori problemi di redditività, e quindi per una più
elevata precarietà nel grado di solidità economico-finanziaria.
Rispetto a possibili shock come i dazi, la combinazione di una
vulnerabilità all'export e di una fragilità nelle condizioni di
redditività potrebbe pertanto rappresentare un ulteriore fattore
specifico di criticità. Lo sottolinea l'Istat in un focus sulla
vulnerabilità alla domanda estera e la solidità
economico-finanziaria delle imprese esportatrici italiane.
L'Istat ricorda che le imprese vulnerabili all'export sono
in Italia poco più di 23 mila, di cui quasi 3.300 alla domanda
Usa (dati 2022). Di queste, valutando liquidità, redditività e
struttura patrimoniale, è considerato a rischio il 10,8% e
fortemente a rischio il 9,2%, per un totale di un'impresa
vulnerabile su 5, cioè 4.600.
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