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Istat, l'inflazione ad aprile sale al 2% (2)

Istat, l'inflazione ad aprile sale al 2% (2)

ROMA, 30 aprile 2025, 11:21

Redazione ANSA

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Secondo le stime preliminari, nel mese di aprile 2025 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e del 2,0% su aprile 2024, dal +1,9% registrato nel mese precedente.
    L'Istat spiega che la lieve accelerazione del tasso d'inflazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi degli energetici regolamentati (da +27,2% a +32,9%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +1,6% a +4,4%), ma anche all'aumento del ritmo di crescita dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +3,3% a +4,2%) e lavorati (da +1,9% a +2,3%). I prezzi degli energetici non regolamentati decelerano (riportando il tasso di variazione su valori negativi da +0,7% a -2,9%), come anche quelli dei tabacchi (da +4,6% a +3,4%).
    La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si attenua (da +1,5% a +1,1%), mentre quella dei servizi si accentua (da +2,5% a +3,0%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si amplia, portandosi a +1,9 punti percentuali contro i +1,0 del mese precedente.
    L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+3,4%), ma anche a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,7%), che risentono entrambi di fattori stagionali. Un sostegno alla dinamica congiunturale dell'indice generale si deve inoltre agli alimentati, sia non lavorati (+0,7%) sia lavorati (+0,5%). La diminuzione dei prezzi degli energetici, regolamentati e non regolamentati (rispettivamente -6,0% e -5,3% rispetto a marzo), ha esercitato un effetto di contenimento alla crescita dei prezzi al consumo su base mensile.
    L'inflazione acquisita per il 2025 sale a +1,5% per l'indice generale e a +1,6% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione pari a +0,5% su base mensile, per la fine dei saldi stagionali di cui il Nic non tiene conto, e a +2,1% su base annua (come nel mese precedente).
   

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