"Le imprese hanno smesso di
investire. Transizione 5.0 non funziona. Le condizioni per
investire sono negative: domanda fiacca, costo del credito
ancora alto, crisi dell'industria, incertezza ai massimi". Lo ha
sottolineato il presidente direttore del Centro studi di
Confindustria, Alessandro Fontana, in audizione sul Documento di
finanza pubblica, evidenziando che lo scenario del Dfp include
l'utilizzo completo di 5.0 (e la spesa integrale del Pnrr), ma
"la dinamica degli investimenti è difficilmente realizzabile".
Secondo il CsC, l'industria italiana che si stava
stabilizzando dopo una lunga crisi "con i dazi subirà un nuovo
calo". Fontana ha quindi indicato i possibili sono: continuare
la strategia di diversificazione dell'export, concludendo
alleanze commerciali, in particolare il Mercosur; iniziare a
rivolgere lo sguardo anche ad Est verso India, Malesia, Vietnam
e Filippine; rendere attrattiva l'Europa e l'Italia attraverso
il completamento del mercato unico, la sburocratizzazione,
l'armonizzazione delle regole. Infine, occorre un piano di
investimenti produttivi sia per fronteggiare l'attuale calo
(rendendo più convenienti gli investimenti per le imprese) sia a
supporto della domanda.
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