La pesca a Sciacca, storicamente
cuore pulsante dell'economia locale, sta attraversando una delle
crisi più gravi degli ultimi decenni. Il comparto ittico, traino
di un intero indotto economico e sociale, si trova oggi a un
punto di non ritorno. Lo dice Confcommercio che si schiera al
fianco delle imprese del settore, in particolare delle attività
di vendita e distribuzione del pescato, denunciando una
situazione divenuta ormai insostenibile.
La richiesta di stato di calamità naturale avanzata dagli
armatori e pescatori di Sciacca riflette un quadro allarmante:
il drastico calo del pescato giornaliero ha svuotato le cassette
nei mercati e le celle frigorifere delle aziende che commerciano
il prodotto ittico, lasciando imprenditori e lavoratori intere
famiglie in una condizione di estrema incertezza, dice
Confcommercio.
"Le aziende della filiera sono ormai al collasso. Senza
interventi concreti e immediati, molte di loro saranno costrette
a chiudere definitivamente," avverte Giuseppe Caruana,
Presidente della Delegazione comunale di Confcommercio Sciacca.
Per Confcommercio è necessario intervenire subito per evitare
che Sciacca perda una delle sue risorse più preziose,
compromettendo non solo la tradizione secolare della pesca, ma
anche la sopravvivenza di un'intera economia locale.
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