Arriva un altro risarcimento per
decine di milioni di euro al Fisco, dopo una delle tante
inchieste della Procura di Milano sui cosiddetti "serbatoi di
manodopera", ossia un presunto sistema attraverso il quale
grandi aziende si garantiscono "tariffe altamente competitive"
sul mercato "appaltando manodopera" in modo irregolare, a
cooperative e società "filtro", per servizi di logistica e
"movimentazione merci".
La società GS spa del gruppo dei supermercati Carrefour
Italia, infatti, ha versato oltre 60 milioni di euro, dopo che
nell'aprile dello scorso anno, in un filone di indagine del pm
Paolo Storari e del Nucleo di polizia economico finanziaria
della Gdf, era stato eseguito un sequestro per frode fiscale da
64,7 milioni di euro. E' emerso da un'udienza, davanti al gip
Luca Milani, che avrebbe dovuto decidere su una misura
interdittiva della pubblicità a carico di GS, chiesta dai pm,
con istanza poi revocata proprio a seguito del versamento.
Indagine che, dunque, va verso l'archiviazione, come accaduto
già per i casi che hanno riguardato altri colossi del settore,
come Ups che nel maggio dello scorso anno aveva versato 86
milioni di euro.
Oggi, tra l'altro, erano in programma altre tre udienze,
sempre davanti al gip Milani a seguito di indagini del pm
Storari e di richieste interdittive sulla pubblicità, per Amazon
Italia Transport srl (sequestro da oltre 121 milioni), GXO
Logistics Italy (sequestro da oltre 83,9 milioni) e FedEx
Express Italy (sequestro da oltre 46,6 milioni). Procedimenti
tutti rinviati in attesa delle decisioni delle società sugli
eventuali risarcimenti.
Dopo le varie inchieste simili a carico di grandi imprese dei
settori della logistica, dei trasporti e dei servizi di
vigilanza privata, sono stati versati all'erario come
risarcimenti almeno oltre 600 milioni di euro. E sono stati
assunti come dipendenti migliaia di lavoratori, che prima erano
"in balia" delle società "serbatoio".
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