Sono 830, in provincia di Chieti,
le imprese a rischio usura, al secondo posto in Italia per
crescita del fenomeno. Si tratta prevalentemente di artigiani,
esercenti, commercianti o piccoli imprenditori che sono
"scivolati" nell'area dell'insolvenza e che, di conseguenza,
sono stati segnalati dagli intermediari finanziari alla Centrale
dei Rischi della Banca d'Italia. Una "schedatura" che, di fatto,
preclude a queste attività di accedere a un nuovo prestito. A
lanciare l'allarme è il Centro studi di Confartigianato Imprese
Chieti L'Aquila, che ha elaborato i dati contenuti in
un'indagine della Cgia di Mestre.
In particolare, nel Chietino le imprese affidate con sofferenze
nel 2024 sono 830, con una variazione di 101 unità rispetto al
2023, pari al +13,9%, dato che colloca il territorio al secondo
posto subito dopo Benevento (+17,3%). Nell'Aquilano le imprese a
rischio sono 589, cioè 7 in meno del 2023 (-1,2%). In Abruzzo,
lo spettro dell'usura minaccia 3.229 imprese, con un aumento di
150 unità rispetto all'anno precedente, pari al +4,9%, dato che
colloca la regione al quarto posto della classifica, dopo
Campania (+7,8%), Liguria (+6,6%) e Lazio (+6,3%).
Confartigianato Chieti L'Aquila ribadisce la necessità di
"rafforzare il Fondo di prevenzione dell'usura, l'unico
strumento istituzionale capace di fornire sostegno agli
imprenditori vulnerabili". E sollecita "misure strutturali per
favorire l'accesso al credito e promuovere politiche che
tutelino le imprese dall'insolvenza, causata, in molti casi, da
mancati pagamenti da parte dei committenti".
"Alla luce dell'imminente decisione della Bce sui tassi di
interesse, prevista per il 12 dicembre - afferma il direttore
generale di Confartigianato Chieti L'Aquila, Daniele Giangiulli
- auspichiamo un taglio del costo del denaro. La riduzione
rappresenterebbe un'opportunità per alleviare il peso del
caro-tassi, che negli ultimi due anni ha gravato sulle imprese
italiane per 44,3 miliardi di euro. Un intervento deciso
consentirebbe di incentivare gli investimenti, migliorare
l'accesso al credito e sostenere concretamente il tessuto
produttivo". "È fondamentale non lasciare soli gli imprenditori
in questa fase critica - dice il presidente Camillo Saraullo.
Occorrono risorse adeguate per prevenire il fenomeno dell'usura
e strumenti che garantiscano liquidità alle imprese, preservando
il tessuto economico e sociale delle nostre comunità. Invitiamo
le imprese a rivolgersi ad intermediari vigilati come Confidi
Systema!, il nostro consorzio fidi, che offre supporto completo
nell'accesso al credito e strumenti concreti per evitare
situazioni di insolvenza, a partire dalla gestione dei fondi
antiusura ai sensi della l. 108/96. Un aiuto tempestivo e
qualificato - conclude - può fare la differenza per superare le
criticità".
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