"La legge 55/2024 stabilisce con
tempistiche strettissime l'obbligo di iscrizione all'albo per
l'esercizio delle professioni educative e pedagogiche, sia nel
settore pubblico e privato. Su questo noi siamo fortemente
contrari". A sottolinearlo oggi una delegazione dell'Unione
sindacale di base (Usb), che ha promosso una protesta sotto il
palazzo del Consiglio regionale di Trieste. "I requisiti
previsti per l'accesso all'albo - sottolineano - escludono
percorsi formativi e titoli finora riconosciuti, intervenendo
retroattivamente e andando a dispendere esperienze e
professionalità di chi, per anni, ha assicurato la qualità dei
servizi e la loro tenuta". La procedura si è aperta in regione
due settimane fa, con scadenza il 6 agosto.
Il presidente del consiglio regionale Mauro Bordin, insieme
ad alcuni consiglieri, ha ricevuto un gruppo di rappresentanti
della sigla, che ha sollecitato una proroga alla scadenza
dell'iscrizione.
Al termine dell'incontro Giulia Massolino, consigliera di
Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, ha spiegato che "quello che
può fare la Regione è una pressione a livello nazionale. Domani,
alla conferenza delle Regioni, valuteremo se presentare un
ordine del giorno trasversale, da parte di tutto il Consiglio,
per interloquire a livello nazionale sulla questione".
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