"L'ennesima stretta del governo
sulle agevolazioni legate al superbonus è un duro colpo per le
imprese, soprattutto nella nostra regione, dove il comparto
delle costruzioni, che dà una forte spinta all'indotto,
rappresenta uno dei principali settori dell'economia siciliana".
Lo dicono Nello Battiato e Piero Giglione, rispettivamente
presidente e segretario della Cna Sicilia.
"Cambiare le regole del gioco in corsa e in modo così frequente
e radicale - aggiungono - oltre a danneggiare le imprese, che si
erano già attivate per impiantare i cantieri, lascia al palo
tutte quelle famiglie e quei gestori degli immobili catalogati
nel terzo settore, che avevano avviato l'iter per l'inizio dei
lavori in virtù delle rispettive agevolazioni previste dalla
normativa in materia. È grave non potersi fidare dello Stato che
da un lato è chiamato, in osservanza alle disposizioni
dell'Unione Europea, a muovere la leva per adeguare il
patrimonio immobiliare alla direttiva casa green, e dall'altro
stoppa il percorso per alzare la soglia dell'efficientamento
energetico nel Paese".
"Non possiamo poi accettare - continuano - l'esclusione dei
paesi della zona etnea dall'elenco delle zone colpite dal sisma,
per le quali sono state mantenute le agevolazioni fiscali dello
sconto in fattura e della cessione del credito. Chiediamo al
governo di ritornare sui propri passi per non discriminare
questi paesi, colpiti dal terremoto di Santo Stefano del 2018,
per ripristinare le agevolazioni applicate agli enti del terzo
settore e a quei cantieri avviati che hanno realizzato lavori ma
che non hanno una spesa documentata".
"Facciamo dunque appello al buon senso e alla responsabilità
istituzionale del decisore politico - concludono - affinché
vengano tenute in debita considerazione queste nostre,
legittime, osservazioni, a cui si aggiunge anche la richiesta di
non eliminare di botto l'istituto della remissione in bonis, al
fine di dare più tempo ai soggetti interessati".
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