"La nostra storia è fatta di riforme previdenziali fatte con l'acqua alla gola", giacché ci sono stati prima gli interventi di Giuliano Amato e Lamberto Dini negli anni '90, ma a seguire "ci sono stati passi in avanti e passi indietro", prima della "crisi del 2011 (quando si insediò il governo guidato da Mario Monti, ndr), che era palpabile", una esperienza in cui "non si sapeva se l'indomani ci sarebbero stati i fondi per la spesa corrente, per la scuola, per la sanità e, naturalmente, per le pensioni".
Parola della
professoressa Elsa Fornero, ex ministro del Lavoro, intervenuta
stamani al convegno promosso a Roma dalla Cassa del Notariato.
Rievocando quella stagione dell'Esecutivo tecnico di cui fece
parte, ha, poi, affermato: "Abbiamo sì allungato l'età di
pensionamento, perché la situazione non era sostenibile".
E,
nella Giornata celebrativa della donna, oggi, 8 marzo, a
proposito della condizione lavorativa femminile Fornero ha
sottolineato: "Penso che noi dovremmo averla prima, la parità. E
non dei 'contentini' a posteriori", ha concluso.
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