(di Beatrice Campani) "Il 2024 sarà l'anno del made in Italy", ha sottolineato il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso che a Firenze ha dato ufficialmente il via all'edizione 105 di Pitti Uomo, da oggi al 12 gennaio alla Fortezza da Basso dove espongono 832 marchi, di cui il 46% esteri, con le collezioni della moda maschile per l'Autunno/Inverno 2024/25.
Lo ha evidenziato in una Fortezza segnata dai lavori di ristrutturazione ancora in corso (completati al 70% i bastioni, al 20% i nuovi padiglioni), ma a pieno regime per eventi e partecipazione.
Ci sono tanti "ex
espositori che vogliono tornare a Pitti Uomo", ha spiegato il
presidente di Pitti Immagine, Antonio De Matteis.
Il ministro Urso ha ricordato le iniziative messe in campo a
sostegno del comparto, tra cui i fondi destinati alle imprese,
il nuovo liceo del made in Italy, la giornata nazionale del made
in Italy, mettendo in evidenza che le speranze di un anno di
rilancio derivano anche dal fatto che "l'inflazione è dietro le
spalle. L'anno per quando ci riguarda si è concluso a dicembre
con un tasso tendenziale dello 0,5%, la media europea è 2,9%".
Per Urso "il 2022 e anche il 2023 sono stati anni molto buoni
per la moda italiana, che ha riaffermato la sua leadership
globale. È un settore manifatturiero importante per il nostro
paese, e anche un emblema del made in Italy". Una spinta
sull'acceleratore che porta a tutta una serie di iniziative.
"Tra pochi giorni si apriranno le pre-iscrizioni al liceo del
made in Italy che sarà in attività dall'anno scolastico
2024-2025". "Con il ministro Valditara - ha detto Urso -
lanceremo una campagna per far sapere ai nostri giovani, alle
famiglie, che si possono già iscrivere al liceo del made in
Italy, che formerà le professioni necessarie alle filiere
strategiche, a cominciare dalla moda, dall'abbigliamento,
dall'arredo, dalla ceramica italiana, ma anche a quelle più
innovative: pensiamo all'aerospazio, dove noi stiamo dando dei
punti a livello internazionale".
Ci sarà poi l'appuntamento del 15 aprile. "Chiamerò tutti i
grandi creativi, le firme, gli autori di queste eccellenze
riconosciute nel mondo a partecipare anche loro alla prima
giornata nazionale del made in Italy che si svolgerà il 15
aprile", ha spiegato Urso. Poi i fondi. "Il Piano transizione
5.0 e Industria 4.0 - ha spiegato - avrà a disposizione 13
miliardi di euro nel biennio 2024-2025, destinati alle imprese
che hanno un piano di ammodernamento tecnologico ai fini
dell'innovazione e dell'efficientamento energetico per la
riduzione attraverso produzione energetica rinnovabili ai fini
dell'autoconsumo". Fondi "così ripartiti: 7 miliardi al mio
dicastero, 2,8 al ministero dell'Agricoltura e quasi 2 miliardi
al ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica".
Secondo Antonio De Matteis però c'è da ripensare alle nuove
strategie di vendita. "Due anni fa - ha detto - si pensava che
l'e-commerce sarebbe stato il futuro, oggi possiamo dire che va
rivisto il modo di fare e-commerce, ma il 2024 sarà un anno
positivo, abbiamo già in casa gli ordini della stagione estiva".
Quale 2024 sarà per il sistema moda? Per Sergio Tamborini,
presidente di Sistema Moda Italia, il settore - che occupa
600.000 persone e nel 2023 ha prodotto 65 miliardi di giro
d'affari con il tessile e moda (+3% sul 2022) - avrà i primi
mesi del 2024 "complessi". "Ci sono condizioni che stanno anche
modificando le scelte dei consumatori - ha rilevato -. Siamo
usciti dalla pandemia con euforia, ora è il momento della
riflessione. Le aziende continuano a essere sotto pressione, ma
ne sono sempre uscite con la capacità di innovare".
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