"La situazione attuale è
fotografata con tutte le sue difficoltà da quattro numeri: i
tassi di interesse della Bce sono stati confermati al livello
record del 4,5%, valore che traina al rialzo tutta la struttura
dei tassi di interesse delle nostre imprese; le vendite di
ceramica sono calate del 20%; la produzione si è ridotta di 90
milioni di metri quadrati ed abbiamo 6.000 dipendenti in cassa
integrazione". Così Giovanni Savorani, presidente di
Confindustria Ceramica, nella conferenza stampa in cui sono
stati presentati i dati sull'andamento del settore, con il
direttore generale Armando Cafiero. "Siamo in presenza di una
crisi della domanda che interessa tutti i mercati - ha aggiunto
- a partire dai principali paesi esteri del nostro export".
A preoccupare è anche "uno stop abbastanza generalizzato"
delle produzioni "fino a dopo la metà di gennaio 2024 e con il
rischio che, in alcuni casi, prosegua anche nelle settimane
successive", prosegue Savorani.
Sul fronte dei costi sostenuti, Confindustria Ceramica dà "un
giudizio positivo del Decreto Sicurezza Energetica, che conferma
le due misure strutturali, finora mai attuate, a favore dei
settori energivori quali la gas release di metano nazionale e la
electricy release. Auspichiamo che si possa arrivare a mettere a
terra questo provvedimento in tempi brevi", prosegue Savorani.
"Il sistema Ets va profondamente riformato", dice, perché "per
come è congegnato ora rappresenta una tassa sulle imprese e sul
lavoro a favore della speculazione finanziaria".
Ci sono anche "luci e ombre" sul fronte delle infrastrutture
in Emilia-Romagna che andrebbero potenziate per favorire i
collegamenti e l'export. In particolare il terzo ponte sul fiume
Secchia, per il quale è stato completato lo studio di
fattibilità, la Bretella Campogalliano Sassuolo e il raccordo
ferroviario tra gli scali di Dinazzano e Marzaglia, tutti
importanti per il settore.
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