"Tutelare e far crescere il nostro
patrimonio deve essere un obiettivo comune italiano ed europeo".
Lo dice il presidente di Confindustria Radio Televisioni, Franco
Siddi, nella sua relazione all'assemblea dell'associazione che
ne celebra i primi dieci anni di attività
"Nella realtà attuale e ancor di più in quella futura il ruolo
dei servizi pubblici in Europa è fondamentale", sottolinea: "Per
svolgere con incisività la propria funzione specifica di tutela
del pluralismo, dell'inclusione e della coesione sociale, il
servizio pubblico radiotelevisivo deve essere mantenuto,
supportato e non svilito. Il canone, come finanziamento
pubblico, è elemento di trasparenza, deve essere adeguato alla
missione affidata alla Rai, per un arco di tempo pari almeno al
contratto di servizio".
Va poi, avverte, salvaguardato il finanziamento del Fondo per
l'innovazione, il pluralismo e l'editoria "a partire dalla
conferma strutturale delle risorse per le radio e le tv locali e
ponendo la giusta attenzione al lavoro, alle nuove competenze
professionali e al welfare per tutto il sistema dei media".
Del settore radio Siddi ricorda l'approvazione del piano
provvisorio per le frequenze DAB+, "traguardo importante", ma -
dice - "a garanzia di ascoltatori e imprese radiofoniche, l'FM e
il DAB devono coesistere fino a quando quest'ultima tecnologia
sarà adeguatamente sviluppata e resa disponibile all'utenza".
Tutela degli utenti anche per la cosiddetta 'prominence': "È
importantissimo che i cittadini non restino isolati e possano
fruire del servizio universale e gratuito della tv lineare e che
le imprese non abbiano un danno economico e sociale". "Sulla
prominence l'Autorità ha fatto un lavoro eccellente e
l'approvazione nei giorni scorsi di una prima parte della nuova
disciplina, è un primo segnale molto importante. Confidiamo che
l'Agcom riesca a chiudere, in tempi brevi, il confronto con gli
organismi europei, la partita aperta con le linee guida e che il
regolamento abbia un' applicazione tempestiva".
"Il settore - dice ancora Siddi - chiede di poter essere messo
in condizione di continuare a investire in innovazione
tecnologica, nuove figure professionali, nuove competenze,
intelligenza artificiale. Il punto è la sostenibilità, è
mantenere il valore costruito negli anni e acquisirne nuovo,
competendo nell'arena digitale". E sottolinea: "I broadcaster
mantengono nel sistema una centralità che è abilitante anche per
i processi di innovazione dei media. La centralità del broadcast
è la centralità del cittadino utente".
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