"Da giorni illustri esponenti di
Governo e maggioranza ripetono che la norma inserita in legge di
Bilancio che taglia le pensioni future di 700mila dipendenti
pubblici, fra cui i medici, sarà cambiata. Viene da domandarsi,
in primis, chi abbia scritto l'art. 33 della Manovra, visto che
ora c'è la corsa a dire che la stessa norma è sbagliata e dunque
bisogna porre rimedio. Quel che è peggio, però, è come
l'esecutivo starebbe pensando di 'metterci una pezza'". Così in
una nota i senatori del M5S Orfeo Mazzella (capogruppo), Barbara
Guidolin ed Elisa Pirro.
"Apprendiamo oggi da alcuni articoli di stampa che, per
reperire risorse, si starebbe valutando un ulteriore taglio
delle rivalutazioni degli assegni pensionistici oltre dieci
volte il minimo Inps. Non solo non parliamo di pensioni 'd'oro',
che FdI nel suo programma prometteva di tagliare ma su cui non
ha mosso un dito, ma per l'ennesima volta si vuole usare la
previdenza come bancomat - aggiungono -. È di ieri la notizia
che neanche la 'banca di Stato', Mps, di cui il Mef detiene il
64%, pagherà l'imposta sugli extraprofitti: l'ennesimo
fallimento di questo Governo e a pagare il costo saranno i
cittadini", concludono.
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