Per il caro libri urgono "interventi
a sostegno delle famiglie, come la detrazione fiscale per tutti
al pari delle spese mediche e l'aumento fondi per il diritto
allo studio dagli attuali 133 milioni di euro ad almeno 170
milioni, ma anche la necessità di adeguare all'inflazione il
tetto di spesa per i testi adottati per ciclo di studi, mai
adeguato dal 2012".
Lo dichiara in una nota il presidente dei librai di
Confcommercio, Paolo Ambrosini, che spiega come "quest'anno gli
insegnanti per rispettare il tetto abbiano dovuto, in molti
casi, rinunciare a scegliere un testo a supporto della propria
attività didattica privando così gli alunni di uno strumento
utile per l'apprendimento".
Ambrosini sottolinea inoltre come "il margine dei librai in
questi anni" sia "in continua riduzione" e serva introdurre "un
margine minimo garantito per le librerie e cartolibrerie che, da
quando l'antitrust ha cassato l'accordo Ali-Aie che regolava i
rapporti economici tra editori e librai/cartolibrai, è passato
dal 25% al 15% con una perdita secca di 10 punti, flessione che
da sola giustifica le molte chiusure di librerie cartolibrerie
in questi anni".
"Proponiamo - conclude - l'introduzione di un aggio fisso
minimo per il servizio della distribuzione dei testi scolastici
per librerie e cartolibrerie che sono oggi, tra i vari canali di
offerta di libri di testo, quelle maggiormente utilizzate da
studenti e famiglie".
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