Il prefetto di Agrigento, Filippo
Romano, si è recato in contrada Gibbesi, fra Naro e Canicattì,
dove a fine giugno, sono stati incendiati 30 ettari di terreno
coltivati a grano dalla cooperativa "Rosario Livatino-Libera
terra" a cui, nel 2015, il fondo confiscato alla mafia venne
assegnato. La coop agricola ha subito un danno quantificato in
circa 20 mila euro, ma è stato l'ultimo di una lunga serie: a
fine giugno di tre anni fa un altro misterioso incendio mandò in
fumo le coltivazioni, su 40 ettari, di grano e foraggio. E da
allora gli incendi sono praticamente sistematici, incenerendo
anche campi coltivati a lenticchie.
Ad indagare, dopo aver raccolto l'ennesima denuncia del
legale rappresentante della cooperativa, sono i carabinieri,
coordinati dalla Procura di Agrigento. E proprio il tenente
colonnello Vincenzo Bulla, a capo del reparto Operativo del
comando provinciale, ha accompagnato stamani il prefetto che ha
fatto un sopralluogo in contrada Gibbesi e ha incontrato il
presidente della coop Giovanni Lo Iacono.
Venerdì scorso, in Prefettura, la massima autorità di Governo,
Filippo Romano, aveva presieduto un comitato per l'ordine e la
sicurezza pubblica dedicato proprio alle intimidazioni subite
dalla coop che gestisce terreni confiscati alla mafia.
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