"Almeno quattro incendi, furti di
arnie, roghi di arnie, ma anche razzie in azienda. A volte può
essere quasi normale, in un'azienda agricola, subire uno, due
furti. Ma con questa sistematicità è evidente che siamo sotto
mira". Lo ha detto Giovanni Lo Iacono, presidente della
cooperativa "Libera terra - Rosario Livatino". Stamani, in
contrada Gibbesi a Naro, dove ci sono le terre confiscate alla
mafia affidate alla coop, s'è tenuto un sit-in di
amministratori, sindacalisti, rappresentanti della chiesa.
Tutti, con la loro presenza, hanno detto "no" alla criminalità
organizzata. La coop, nel giro di neanche 10 giorni, ha subito
l'incendio di 10 ettari di terreno coltivato a grano e numerosi
altri ettari coltivati a lenticchie.
"Alla cultura della morte si risponde con la cultura della vita
- ha detto don Mario Sorce del Cartello sociale di Agrigento - .
Agli atti intimidatori si deve rispondere con la solidarietà a
parole e a fatti. Se hanno bruciato quintali di grano aiutiamoli
a recuperare quintali di grano per non interrompere la catena
virtuosa".
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