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Trasporto marittimo, non c'è accordo su carburante del futuro

Trasporto marittimo, non c'è accordo su carburante del futuro

Nucleare più performante? il ruolo dell'IA. Convegno a Rapallo

GENOVA, 31 gennaio 2025, 13:26

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Nessun accordo di intenti sui carburanti del futuro del trasporto marittimo. Da una parte gli armatori che per voce di Alberto Rossi, segretario generale Assarmatori dicono che "la nave elettrica non può esistere"; dall'altra il mondo dello sviluppo e della certificazione che vede nel nucleare, e quindi nei motori elettrici, una delle alternative più performanti al termico. Se n'è parlato durante l'evento "Muoversi nel futuro: l'intelligenza artificiale e la transizione energetica nei trasporti marittimi e terrestri" organizzato dall'emittente televisiva locale Telenord all'Excelsior Palace di Rapallo, in programma oggi e domani.
    Il tema del carburante ideale per il futuro della navigazione è stato al centro del dibattito. Gian Paolo Dalla Vedova, strategic business partner di Lloyd's Register, ha espresso una posizione chiara: "Il carburante del futuro? Vedrei bene il nucleare". Opinione presa al balzo da Marco Venturini, ceo di Phase Motion Control, particolarmente propenso per i motori elettrici: "Il nucleare può essere la soluzione, ma ricordiamoci che poi il motore sarà elettrico". Approccio diverso di Maria Ilde Colasuonno di Eni, che ha sottolineato come la transizione non possa dipendere da una sola fonte di energia: "Il carburante del futuro è un mix di soluzioni". Un concetto che tiene conto della necessità di integrare diverse tecnologie per ridurre l'impatto ambientale senza compromettere l'efficienza del settore. Punto di vista interessante è quello di Franco Porcellacchia di Ecospray secondo cui "Un modo per abbattere l'inquinamento è separare la CO₂ dalle emissioni. Una tecnologia su cui si stanno concentrando numerosi investimenti per rendere più sostenibili i trasporti marittimi". L'altro grande tema su cui si è sviluppato il dibattito con vari ospiti di livello nazionale e istituzionale è stato quello dell'intelligenza artificiale nel mondo dello shipping, un tema che nei prossimi anni dovrà trovare pronti gli operatori per mantenere una competitività mondiale. A cominciare dalle navi a guida autonoma e al supporto tecnologico testato in porto a Livorno per poter supportare le manovre delle navi in avvicinamento: "se l'Italia non si adeguerà a questa tecnologia - avverte il comandante Pierluigi Milella del comando generale delle Capitanerie di Porto - perderà il 30% per cento delle merci".
   

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