"Oggi abbiamo superato il 25% della
costruzione dell'opera, con fine lavori confermata al 31
dicembre 2033. La ferrovia Torino-Lione è un'opera ormai in
piena costruzione, che ha fatto scuola nelle infrastrutture: la
prima opposizione, che vedeva i sindaci con i cittadini
manifestare, ha portato all'esperienza unica dell'Osservatorio
in cui attraverso il confronto il progetto è stato completamente
cambiato e ha affrontato un nuovo processo autorizzativo, certo
lungo, ma che ha dato a tutti i soggetti la possibilità di
esprimersi e di arrivare così al progetto migliore possibile".
Così Maurizio Bufalini, direttore generale di Telt, la società
binazionale incaricata di realizzare la sezione transfrontaliera
della ferrovia Torino-Lione, intervenuto alla giornata
organizzata dalla Scuola politica della Lega.
"Questa è una cosa mai successa prima in Italia. C'è quindi
un'opposizione legittima dei territori che vogliono giustamente
avere voce in capitolo, e c'è poi l'opposizione violenta, che
attacca i cantieri e le aziende che ci lavorano. Questo ha
portato lo Stato italiano a dichiarare le nostre aree di
cantiere siti di interesse strategico e a stanziare 230 milioni
di euro all'interno del costo dell'opera specificamente
destinati alla protezione dei cantieri (per recinzioni
specifiche e dotazioni adatte ecc.) oltre ai centinaia di uomini
delle Forze dell'ordine che li presidiavano H24", ha ricordato.
"Noi siamo poi anche un grande laboratorio di sperimentazione
binazionale, essendo una società al 50% partecipata dall'Italia,
attraverso le Ferrovie dello Stato, e al 50% dallo Stato
francese. Abbiamo dovuto confrontarci e trovare nuove soluzioni
in diversi campi considerando il nostro un cantiere unico, senza
frontiere: primo tra tutti l'antimafia, che esisteva in Italia
ma non era applicabile in Francia. Abbiamo fatto un lavoro
enorme e abbiamo una legge binazionale antimafia che applichiamo
su entrambi i lati delle Alpi. Stessa cosa per la gestione dei
materiali di scavo che per oltre la metà riutilizziamo nei
lavori dell'opera".
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