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Clima, le aziende rischiano fino al 25% dei profitti al 2050

Clima, le aziende rischiano fino al 25% dei profitti al 2050

Studio, meglio investire: da un dollaro ne tornano tra 2 e 19

ROMA, 11 marzo 2025, 13:34

Redazione ANSA

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Senza azioni concrete per prevenire le conseguenze dei disastri climatici, le imprese potrebbero perdere fino al 25% dei profitti entro il 2050, mentre il Pil globale rischia di contrarsi del 22% entro il 2100. Investire nella resilienza climatica, invece, conviene: ogni dollaro genera un ritorno economico tra 2 e 19 dollari, evitando perdite future. E' quanto emerge dal nuovo studio "The Cost of Inaction: a Ceo Guide to Navigating Climate Risk", realizzato da Boston Consulting Group (Bcg) e World Economic Forum.

Dal 2000 a oggi gli eventi climatici estremi hanno causato danni per 3.600 miliardi di dollari, di cui 1.000 solo tra il 2020 e il 2024, principalmente a causa di tempeste e uragani.

Il valore dell'economia green invece, secondo lo studio, passerà da 5.000 miliardi di dollari a 14.000 miliardi entro il 2030, con settori chiave come energia alternativa (49% del mercato), trasporti sostenibili (16%) e prodotti eco-friendly (13%).

Lo studio mette in evidenza l'urgenza di agire anche perché gli assicuratori, in particolare in Europa e Stati Uniti, stanno ritirando la copertura da aree ad alto rischio climatico. Il valore degli asset fossili potrebbe calare del 35% entro il 2030, con conseguenze in diverse industrie mentre la domanda globale di carbone diminuirà del 90% entro il 2050, rendendo gli impianti costruiti dopo il 2010 non più economicamente sostenibili.

Nonostante il crescente riconoscimento dei rischi climatici, molte aziende sembrano sottostimare la loro entità. Un'analisi dei bilanci mostra che le imprese riportano impatti finanziari stimati attorno all'1-3%, quando in realtà, secondo gli scenari di Bcg, la perdita reale potrebbe oscillare tra il 5% e il 25% dell'Ebitda nei prossimi decenni.

Anche a livello macroeconomico gli investimenti sono vantaggiosi sul lungo termine: per mantenere il riscaldamento sotto i 2 gradi centigradi, sarebbe necessario investire circa 2% del Pil globale in mitigazione e un ulteriore 1% in adattamento, evitando perdite tra il 10% e il 15% del Pil mondiale entro la fine del secolo.
   

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