"Non è possibile che da noi abbia un
peso così grande e negativo la 'child penality', la
penalizzazione che le donne subiscono alla nascita di un figlio.
Succede a un quinto delle donne, che lasciano il lavoro proprio
in quello che dovrebbe essere il momento più bello della propria
vita. Una cosa totalmente assente per gli uomini, una
discriminazione inaccettabile". Lo dice la segretaria generale
della Cisl, Daniela Fumarola, concludendo l'iniziativa del
sindacato "Donne, lavoro, futuro" organizzata in occasione
dell'8 marzo. Se questo accade, prosegue, "è anche perché
l'organizzazione del lavoro nelle imprese, e più in generale
nella società, rimane fondamentalmente modellata sugli uomini.
Siamo al nodo fondamentale di una conciliazione ancora
insufficiente tra vita familiare e lavorativa".
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