Saldatrici robotizzate,
esoscheletri per i lavoratori, la grande gru ordinata e che sarà
presto in opera. Sono alcune delle novità che riguardano
l'impianto di Monfalcone (Gorizia) della Fincantieri. Tecnologie
che consentiranno di aumentare i blocchi che si costruiscono,
sollevano e saldano nel bacino, così che vi si potranno
costruire navi molto più grandi. A descrivere l'evoluzione di
Monfalcone è l'a.d. e d.g. di Fincantieri, Pierroberto Folgiero,
sottolineando che si sta "lavorando per utilizzare sequenze di
produzione, per aumentare la produttività".
Un impianto che andrà valutato anche per "gli impatti
generati per la città, sia dal punto di vista logistico sia dal
punto di vista dei nostri lavoratori in quella città", specifica
Folgiero. Quindi, se Monfalcone vuole essere "il fiore
all'occhiello, il laboratorio di come si fa cantieristica ad
alta complessità in Italia", vi si installeranno "le migliori
tecnologie, una visione del rapporto tra città e territorio
molto matura, responsabile, e investimenti, e soprattutto
crescita e ricchezza". Folgiero indica che "tutte le volte che
Fincantieri prende un ordine, il novanta per cento di quell'
ordine diventa immediatamente contenuto locale e in più crea a
sua volta un moltiplicatore sul contenuto locale". Considerando
la recente commessa assicuratasi da 9 miliardi circa, l'indotto
lì vivrà un "momento storico".
Fincantieri "in Fvg vale 3/4 miliardi di indotto l'anno,
quindi pensiamo ci sia una storia di successo nel rapporto con
il Fvg sia perché il nostro quartier generale è a Trieste sia
perché il nostro maggior cantiere è a Monfalcone".
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