Prosegue il crollo di molti dei titoli che fanno riferimento alle società quotate russe, mentre il Cremlino tiene chiuse le contrattazioni alla Borsa di Mosca, ritardandone così l'inevitabile collasso.
Molti deI depositary receipt (certificati che rappresentano azioni) sui titoli russi mostrano un andamento che ne sta disintegrando il valore: Lukoil perde il 54,7%, Gazprom cede il 36,5%, Rosneft il 21% e Magnit il 6,2%, mentre Sberbank rimbalza e guadagna il 9%.
Vendite
anche sugli Etf che replicano l'andamento degli indici russi,
con il Vaneck Russia che cede l'47%, iShare Msci Russia il
43,5% mentre Lyxor Msci Russia il 49,9%.
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