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Racconti per riscoprire Nobel Bunin

Racconti per riscoprire Nobel Bunin

''Il signore di San Francisco'' dello scrittore amato da Cechov

ROMA, 21 luglio 2020, 10:11

Redazione ANSA

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(di Paolo Petroni) IVAN BUNIN, ''IL SIGNORE DI SAN FRANCISCO E ALTRI RACCONTI'' (ADELPHI, pp. 244 - 20,00 euro - Traduzione di Claudia Zonghetti).
    Una pubblicazione che speriamo serva a riscoprire Ivan Bunin (1870 - 1953), autore russo di grande finezza, capace, come nel bellissimo racconto che dà il titolo a questa raccolta, in gran parte scritta a Capri attorno al 1911, a dare al breve resoconto di un viaggio di un americano con moglie e figlia nella vecchia Europa e alla sosta a Napoli e Capri una valenza di viaggio esistenziale, il sapore malinconico, tra aspettative, imprevisti e delusioni, di un anonimo vivere che va inevitabilmente verso la morte, senza lasciare tracce o ricordi notevoli (il protagonista non ha nemmeno un nome).
    Nonostante un premio Nobel per la letteratura nel 1933 e che a fargli da amico e padrino artistico sicuro del suo valore era stato Anton Checov, l'opera di Bunin fu messa in ombra per le sue origini aristocratiche e la sua aperta e dura opposizione a Lenin e ai ''giorni maledetti'' (come si intitola un suo diario di quel periodo) della rivoluzione bolscevica, tanto da lasciare la Russia nel 1920 vivendo da esule a Parigi e in Provenza e, spesso, in Italia, dimostrando comunque poi il proprio impegno e coraggio, aiutando e nascondendo artisti ebrei durante l'occupazione nazista della Francia.
    I suoi racconti, che affascineranno il lettore, nascono da una grande varietà di spunti (pare che ''Il signore di San Francisco'' sia nato dopo la lettura di ''Morte a venezia'' di Thomas Mann) e alla sostanza realistica che esprimono con una lingua lieve e precisa riescono a dare una forza, una tensione sentimentale e lirica, un simbolismo mai esplicito, ma che ha la sua intrinseca valenza nel dare un senso non occasionale alla pagina.
    L'arte di Bunin è nel saper raccontare senza psicologismi, ma accumulando una serie di piccole notazioni, allineando fatti e spiccioli di conversazione, del ricco uomo d'affari di San Francisco come di miserabili contadini violenti e dediti all'alcol che, nell'altro, pregevolissimo racconto ''Una conversazione notturna'', contenti di avere la sera con loro, curioso di conoscerli e di ascoltarne le colorite storie, il ''Padroncino'', il figlio del proprietario, che inopinatamente si troverà a fare i conti col loro aspro vivere abbrutiti dalla fatica e per i quali la vita e la morte non hanno più un valore.
    A questi aggiungerei, ma senza voler far torto agli altri qui raccolti, ''Il respiro breve'' il cui tema è l'amore, racconto lieve e minuzioso su quel desiderio assoluto ''di accogliere nel proprio cuore tutto il mondo visibile e invisibile prima di farne dono a qualcun'altro''.
    Si scopre ogni volta l'abilità di racchiudere in una narrazione breve la molteplicità di atmosfere e situazioni di un intero romanzo, della ricerca impossibile e spesso sbagliata di una felice serenità con un finale pacatamente, naturalmente tragico, ovvero segnato dalla morte, tutto scritto con una precisa, limpida musicalità che si adatta ai vari personaggi o ambienti.
   

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