HERMAN KOCH, 'CARO SIGNOR M.' (Neri Pozza, pag. 400, euro 18,00) Fra satira e giallo Herman Koch mette alla prova se stesso e il lettore nel suo nuovo romanzo, 'Caro Signor M.', pubblicato da Neri Pozza. Ospite della Milanesiana nei giorni scorsi, lo scrittore olandese affermatosi in tutto il mondo dal 2009 con 'La cena' ha raccontato all'ANSA della sua ultima fatica: "L'obiettivo era ingannare non solo il lettore, ma anche me stesso: ho iniziato con il personaggio del vicino e da lì ho cominciato ad aggiungere voci e intrecciare la storia, all'inizio non sapevo che libro sarebbe diventato".
La vicenda di Herman, morbosamente interessato alla vita del vicino di casa e celebre scrittore non casualmente omonimo suo e dell'autore, mostra in modo esemplare come moventi, ragioni e caratteri si dipanino nelle pagine di Koch senza mai toccare il tono didascalico: "I personaggi devono mostrarsi da soli, non amo descriverli, anzi spesso non ho nemmeno io un'idea di come siano fatti: descrivere come un personaggio mangia, ad esempio, è più utile di descrivere il suo volto", dice l'autore parafrasando uno dei protagonisti del romanzo. Nonostante uno stile attento ai dettagli da molti definito cinematografico - e non a caso il suo romanzo di maggiore successo è stato trasposto sul grande schermo anche in Italia in 'I nostri ragazzi' con Alessandro Gassman e Luigi Lo Cascio, mentre si attende l'adattamento hollywoodiano firmato da Cate Blanchett - Koch si riconosce piuttosto nelle serie tv: "Se 'La cena' era stato influenzato molto dai 'Sopranos' sia per il tema familiare sia per la narrazione, qui mi hanno ispirato 'Mad Men' e 'True Detective' - ha spiegato Koch rivelando però di aver iniziato la stesura di questo testo già negli anni '90 -. Le serie hanno un ritmo calmo e non noioso, come i romanzi di Tolstoj o Dostoeveskij, ma non mi piacerebbe scriverne una perché nei romanzi sono molto più libero".
Con una cadenza metaletteraria, che parte dal pretesto di una minacciosa epistola rivolta all'eponimo signor M. dal suo stalker, il romanzo alterna due piani cronologici le cui trame si svelano reciprocamente ponendo il lettore in una tensione crescente ma anche in una continua rivalutazione dei personaggi e delle loro storie: "Relativismo morale e violenza sono essenziali nei miei libri: non perché la società sia più intrinsecamente violenta ora che nel passato, basti pensare alle masse di ragazzi che un secolo fa marciavano cantando verso il fronte della Grande Guerra, ma per una forma di catarsi che la letteratura deve offrire". In 'Caro Signor M.' tornano altri motivi ricorrenti di Koch, come un gusto satirico qui tutto rivolto al mondo letterario ("Parlare di certe convenzioni letterarie è un altro modo per parlare di realtà: il mio prossimo libro potrebbe essere una satira sui festival e sul mestiere di scrittore") o come il mondo dei giovani ("Mi sento molto vicino a loro, ma qui ho provato anche ad adottare il punto di vista di una ragazza"), il tutto in una trama sapientemente ordita per trascinare il lettore al centro di una vicenda che è ben più di un banale mistero da risolvere.
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