"Essere definito normalizzatore
non mi dà fastidio. Io sono normale e va bene così. Per me
vivere la vita è un gioco da ragazzi e anche il festival l'ho
sentito nel mio modo, nel mio stile, con il colore della mia
pelle. Pensavo che fosse più che mai importante far sentire la
musica. Con qualche riflessione: c'è stato il messaggio di
Edoardo Bove, del santo Padre, al quale mandiamo un abbraccio
forte perché si rimetta presto, il ricordo di Fabrizio Frizzi,
il Teatro Patologico... poi ognuno fa le sue riflessioni. Ma se
questo è normale ben venga il normale". Carlo Conti risponde
così nella conferenza stampa finale al festival di Sanremo.
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