"I superpoteri sono l'esasperazione della rabbia che esplode in quel periodo della vita in cui sappiamo cosa non vogliamo essere ma ancora non abbiamo chiaro cosa saremo. Massimo all'inizio è disorientato, si guarda le mani e si chiede cosa gli stia accadendo, perché ne è consapevole. Vuole capire se i suoi migliori amici si siano accorti di cosa gli succede ogni volta che stringe forte i pugni. Ha 17 anni e un superpotere: può infuocarsi le mani. Basta essere ragazze e ragazzi speciali per superare le difficoltà dell'adolescenza e affacciarsi alla soglia dei vent'anni?". Sono gli interrogativi che pone Emanuele Di Stefano, alias Massimo in Noi Siamo Leggenda, la serie tv diretta da Carmine Elia, ideata da Valerio D'Annunzio e Michelangelo La Neve e coprodotta da Rai Fiction e Fabula Pictures con Prime Video, che andrà in onda dal 15 novembre per sei puntate in prima serata su Rai2 (contemporaneamente in streaming su Rai Play e poi su Prime Video). Noi Siamo Leggenda, in anteprima a Lucca Comics, riporta sul piccolo schermo alcuni dei protagonisti della serie dei record Mare Fuori, ma non ha nulla a che vedere con la fiction sul carcere minorile, anche se vede al centro un gruppo di adolescenti con i loro problemi, i loro pesi, le loro difficoltà interiori (nel cast Giacomo Giorgio, Nicolas Maupas, Valentina Romani insieme ad Emanuele Di Stefano, Beatrice Vendramin, Milo Roussel, Sofya Gershevich e Giulia Lin) e li porta in un contesto sorprendente di adolescenza dai poteri soprannaturali. Completano il cast principale della serie Claudia Pandolfi, Antonia Liskova, Ettore Bassi, Gaetano Bruno, Antonio Gerardi, Pia Lanciotti e Lino Guanciale. Nella fiction i superpoteri sono metafora delle difficoltà che gli adolescenti sono chiamati ad affrontare. Il protagonista Emanuele Di Stefano (Romulus, La Scuola Cattolica, Corpo Libero) spiega: "Massimo è un leader, va bene a scuola, ma ha un dolore che si trasforma in rabbia: dovrà fare non solo i conti con le sue doti, ma innanzitutto e soprattutto con le sue emozioni. Subisce un trauma, la malattia della madre, che muore, e ha un rapporto non risolto con la zia (Claudia Pandolfi). Avrà un percorso di trasformazione lungo e travagliato. Massimo sarà affascinato dal lato eccitante del potere e dalla tentazione di usarlo per avere una sorta di rivincita sulla vita. Salvo poi comprendere che la sua strada è altrove e che i poteri, come dice qualcuno, più sono grandi più ti investono di responsabilità e dovrà gestire questa sua rabbia. Ma io non sono così, penso a esprimere le mie emozioni senza pesare su chi ho attorno". Come andava a scuola? "Ero furbo". Bene, quindi? " Non mi piace dirlo". Che superpotere le piacerebbe avere? "Il teletrasporto, perché sono pigro. Ma uno dei miei insegnati di recitazione mi diceva che la pigrizia mi obbligava a fare le cose con precisione, quindi alla fine pretendo molto da me stesso, sono pignolo e scrupoloso". I giovani, come narra la serie, sono travolti da fragilità e debolezze e nei sei episodi compiono un viaggio dentro se stessi anche grazie alla forza dell'amicizia. Nicolas Maupas - lo vedremo presto nella seconda stagione del Professore con Alessandro Gassmann - qui è Jean, francese, "anche io lo sono a metà", dice l'attore. La sua famiglia è venuta in Italia per seguire meglio l'azienda di alta moda del quale il padre è Ceo e titolare. "Nonostante sia alto, Jean è terribilmente fragile e timido e questo lo rende bersaglio ideale delle vessazioni di alcuni coetanei ma anche di suo padre". Qual è il suo superpotere? "È invulnerabile: se si ferisce tutto si rimargina. Jean ha una passione per la musica, canta e scrive, ma è troppo timido per mettersi alla prova". A parere dell'attore oggi basterebbe che ognuno di noi prendesse "del tempo per lavorare su quello che c'è dentro di noi. Vivere in armonia risulta un'utopia, ma basterebbe poco". Maupas, giovane star di Mare Fuori, della Bella Estate di Laura Luchetti, presto nella coproduzione internazionale Il conte di Montecristo (con Sam Claflin, Ana Girardot e nel maxi cast anche Michele Riondino e Lino Guanciale) e in Odio il Natale 2 con Pilar Fogliati, alla domanda se sia difficile essere giovani oggi, replica: "Ogni generazione direbbe di sì, dipende sempre dal contesto, dalle situazioni: vediamo gli adulti come elementi affermati, gli adolescenti invece sono creature in potenza che stanno andando verso una direzione ci si aspetta tanto e c'è talvolta chi vive questa ansia di dover affermarsi subito o dimostra qualcosa, ognuno ha i suoi tempi. È anche vero che questa è la generazione digitale, con enormi potenzialità da una parte, dall'altra con il rischio di isolamento. Bisogna trovare il giusto equilibrio". Noi Siamo Leggenda è lo spaccato di una società - la nostra - e di una parentesi della vita - l'adolescenza - in cui tutti, almeno una volta, hanno sognato di avere i superpoteri per combattere le ingiustizie che li circondano, vincere la propria insicurezza, accettarsi, fare la cosa giusta.
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