Per Lina Wertmuller "ho sempre avuto un'ammirazione profonda. Pensavo di farle un omaggio, invece questa è stata l'occasione di un vero incontro con lei, anche se non c'è più. Un viaggio reale di scoperta nel quale è stato stato tutto emozionante". Così Michela Andreozzi racconta all'ANSA il percorso nel mondo intimo e nel cinema della regista, nella prima puntata del nuovo ciclo di Illuminate, docuserie, prodotta da Anele in collaborazione con Rai Cultura, in onda da lunedì 2 gennaio su Rai3 in seconda serata.
Nelle quattro puntate si ripercorrono le vite straordinarie di quattro personalità femminili, raccontate da altrettante attrici. Dopo Michela Andreozzi per Lina Wertmuller, Silvia D'Amico, preparandosi a mettere in scena un monologo teatrale ispirato a Maria Callas, si immerge nel vissuto della grande artista; Anna Valle interpreta Wanda Ferragamo, eccezionale imprenditrice, tra umiltà e rigore morale; Emanuela Fanelli guida il racconto della vita di Franca Valeri, che ha rotto il tabù sulla comicità femminile.
Lina Wertmuller è stata sempre "un grande punto di riferimento per me... tanto che la prima cotta cinematografica che ho avuto è stata per Giancarlo Giannini in Film d'amore e d'anarchia - aggiunge Michela Andreozzi che, continuando il suo percorso da attrice, ha debuttato dietro la macchina da presa nel 2017 con Nove lune e mezza -. Mi piace moltissimo come racconta il maschio: nei suoi film è fragile ma non debole e i suoi personaggi femminili sono sempre non convenzionali". Quello "di Lina è un cinema no gender. Ha raccontato personaggi in perfetto equilibrio, basti pensare a Travolti da un insolito destino....". Questo è "un mestiere che ti mantiene giovane, e Lina girava e pensava da ragazza. Era coraggiosa, irriverente e libera dalle etichette, un aspetto che penso di avere in comune con lei". La cineasta, scomparsa nel 2021 a 93 anni, prima donna ad essere nominata all'Oscar per la regia, nel 1977 con Pasqualino Settebellezze, era "travolta dell'amore per questo lavoro che diventa una specie di magnifica ossessione". Ad accompagnare Michela Andreozzi nel racconto ci sono Claudia Gerini, Anna Melato, la figlia della regista Maria Zulima, il nipote Massimo Wertmuller, la giornalista Laura Delli Colli, l'aiuto regista Valerio Ruiz, l'amico Domenico De Masi, la scenografa Virginia Vianello, che è stata assistente del marito e grande amore della regista, Enrico Job. Nel suo cinema "Lina ha esplorato tanti generi, pur avendo sempre degli argomenti di riferimento, come la tematica sociale, il rapporto tra maschio e femmina, ha anche girato uno dei più bei film sulle donne, forse sottovalutato, Francesca e Nunziata con Sophia Loren e Claudia Gerini". Nei dialoghi con la figlia, gli amici e i collaboratori della regista, "molti parlano del suo buonumore. Se ami questo lavoro non puoi non essere contento di andare sul set. E' un luogo dove c'è un mondo che stai costruendo e condividendo". Poi era "naturalmente autorevole e assolutamente coerente. Era una sorta di Puck, un elfo sorridente, fuori e dentro il set, ma quando c'era bisogno di far sentire il polso della situazione, lo sapeva fare essendo ben consapevole che quella era una parte del gioco".
Ora Michela Andreozzi ha in cantiere per la prima parte del 2023 l'uscita del suo quarto film da regista, Una gran voglia di vivere, tratto dall'omonimo libro di Fabio Volo, anche protagonista e qui alla seconda prova con la regista e attrice romana, dopo Genitori vs Influencer: "Gli ho detto scherzando che è il mio Giancarlo Giannini - commenta -. Fabio è diventato uno dei miei amici più cari. Si può prendere e scambiare tantissimo con lui, E' intellettualmente onesto, scrive storie molto condivisibili. E' stata un'avventura adattare il suo libro, perché parla di sentimenti, e raccontarli al cinema è sempre una sfida. Stavolta abbiamo fatto un viaggio pazzesco in Norvegia con il film, ci siamo molto divertiti".
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