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Emma D'Aquino, Amore Criminale per dare forza alle donne

Emma D'Aquino, Amore Criminale per dare forza alle donne

Prima giornalista a condurre il programma da domani su Rai3

ROMA, 19 ottobre 2022, 19:53

Michele Cassano

ANSACheck

Emma D 'Aquino conduce Amore Criminale su Rai3 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Emma D 'Aquino conduce Amore Criminale su Rai3 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Emma D 'Aquino conduce Amore Criminale su Rai3 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna Amore Criminale, ogni giovedì in prima serata su Rai3, e per la prima volta alla conduzione non ci sarà un'attrice, ma una giornalista come Emma D'Aquino. "Sono contenta di questa nuova avventura, è sempre come fosse la prima volta - dice la conduttrice del Tg1 in un'intervista all'ANSA -. E' un programma molto seguito e ormai storico perché va in onda dal 2007". Si parte domani alle 21.25 con la storia di Antonia, uccisa nel 2012, a 43 anni, dal suo ex compagno, padre del suo terzo figlio. Filo conduttore del racconto è l'intervista alla figlia della vittima, Florencia, che ha creato una associazione per gli orfani di femminicidio. "Il caso di Antonia, a differenza di altre situazioni in cui emerge la debolezza caratteriale della donna, non presenta questo aspetto - commenta D'Aquino -. Lei era una donna forte, ma ha avuto la sfortuna di incontrare quest'uomo. E' diventata vittima delle sue bugie, ma quando le ha scoperte, ha avuto la forza di reagire". Ogni puntata è dedicata al ricordo di una vittima di femminicidio la cui storia viene ricostruita approfondendo sia gli aspetti psicologici che quelli giudiziari. "Di storie purtroppo ce ne sono tante - racconta la conduttrice -. A luglio ero a Torino, dove c'è lo studio di registrazione, e in 11 giorni di lavoro ci sono stati tre femminicidi. Sapevo già che la media è uno ogni tre giorni, ma quando ti occupi di questo argomento fa ancora più impressione. Scegliamo la storia anche in base al tipo di racconto, ma si tratta sempre di casi abbastanza definiti". Il format non cambia, con un docufilm narrato dalla stessa Emma D'Aquino che racconta vicende attraverso le quali la trasmissione porta avanti da 15 anni una battaglia di denuncia sociale e una campagna di sensibilizzazione. "Arrivano tantissime mail alla casella di Amore Criminale - racconta la conduttrice -. Alcune sono commoventi: le donne ci ringraziano per averle aiutate a capire che nella storia che stavano vivendo c'era qualcosa di sbagliato. Ci ringraziano e ci spronano a continuare. Questa è la funzione del servizio pubblico". Attraverso la lettura degli atti processuali e le interviste, si cerca di fornire alle donne gli strumenti per reagire. "La repressione nei confronti degli uomini è importante, come l'allontanamento dalla famiglia - sottolinea la giornalista -, ma tutto ciò non può esistere se le donne non hanno il coraggio, la forza e anche le possibilità economiche per denunciare. Quella forza viene dalla consapevolezza emotiva, che aiuta a vivere le relazioni in modo sano". Il format, realizzato in collaborazione con carabinieri e polizia, è ideato da Matilde D'Errico e Maurizio Iannelli, scritto con Romana Marrocco ed Elena Mandarano e prodotto da Palomar. Per esprimere anche con le immagini il tema di quest'anno, che è la consapevolezza, per alcuni momenti della narrazione in studio sono state scelte le opere di Lorenzo Mattotti. Subito dopo Amore Criminale, andrà in onda Sopravvissute condotto da Matilde D'Errico. "E' importante anche questo programma - spiega D'Aquino -, perché attraverso il racconto delle storie di chi è riuscito a salvarsi, si dà speranza alle donne, si fa capire che la violenza non è ineluttabile". "Credo che il programma - prosegue - possa contribuire a cambiare la cultura maschilista che imperversa nella società. Una mamma recentemente mi ha detto che fa vedere il programma ai suoi figli maschi: credo che questo sia importante per far capire cosa succede se manca il rispetto". La prima premier donna in Italia, Giorgia Meloni, può aiutare in questo precorso? "Mi dispiace che siamo arrivati ad una premier donna solo nel 2022 - sottolinea D'Aquino -. Mi aspetto che faccia le scelte che servono al Paese, anche con quella sensibilità che noi donne possiamo mettere in campo. Nella battaglia ai femminicidi tanto è stato fatto negli ultimi anni, a partire dalla legge sullo stalking, e mi auguro che si proceda sulla strada di una sempre maggiore sensibilizzazione".

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