La trilogia operistica che il
Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara sta dedicando alla
figura di Antonio Vivaldi, dopo Il Farnace del 2021 e Catone in
Utica della scorsa stagione, si completa quest'anno con
l'Orlando Furioso in scena il 5 aprile alle 20 e il 7 alle 16.
L'opera, ispirata al poema cavalleresco di Ludovico Ariosto del
1516, approderà poi al Teatro Comunale di Modena (12 e 14
aprile) e, in settembre, al Bayreuth Baroque Opera Festival, coi
quali lo spettacolo è coprodotto.
A Ferrara si dispiega il mondo fantastico e reale di Ludovico
Ariosto: il giardino degli aranci evoca l'isola di Alcina, la
corte del castello racconta degli amori e degli intrecci
descritti nel poema, e la biblioteca Ariostea custodisce
preziosi manoscritti e prime edizioni delle opere di Ariosto.
Dall'intricata trama dell'originale ariostesco, l'Orlando
Furioso di Vivaldi segue il filo delle vicende del paladino,
perdutamente innamorato di Angelica, e di Ruggiero, vittima dei
sortilegi della maga Alcina. È l'isola incantata di Alcina a
fare da sfondo a un intreccio che mescola elementi magici,
eroici, comici e amorosi, assecondati dalla scrittura vivaldiana
con una suggestiva varietà di stili musicali. Il compositore
veneziano ha lavorato a quest'opera dal 1714, con varie
rielaborazioni fino a quella del 1727 ora presentata al teatro
ferrarese replicando la prima tenutasi al Teatro Sant'Angelo di
Venezia.
Come le precedenti due produzioni, ad occuparsi della parte
musicale è uno dei massimi esperti vivaldiani di oggi, il
direttore Federico Maria Sardelli (autore, con Alessandro Borin,
della nuova edizione critica) sul podio dell'Orchestra Barocca
Accademia dello Spirito Santo, mentre alla regia è confermato
Marco Bellussi. Nel cast Yuriy Mynenko (Orlando), Arianna
Vendittelli (Angelica), Sonia Prina (Alcina), Chiara Brunello
(Medoro), Loriana Castellano (Bradamante), Filippo Mineccia
(Ruggiero) e Mauro Borgioni (Astolfo).
"La regia asseconda le dinamiche distorsive del dramma e per
questo decide di puntare su un solo potente elemento, lo
specchio - spiega Bellussi -. Ne deriva che tutto ciò che in
essa avviene può essere realtà o riflesso distorto della
stessa".
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