Si terrà dall'1 al 30 agosto al
Teatro Cortesi di Sirolo (Ancona) la XVIII edizione del Premio
Nazionale Franco Enriquez, dedicato al regista toscano
(1927-1980) che nella cittadina affacciata sul mare della
Riviera del Conero, dove è sepolto, amava provare le sue opere e
trascorre il tempo con gli amici assieme alla compagna e attrice
Valeria Moriconi. L'iniziativa, curata dallo scenografo Paolo
Larici, presidente del Centro Studi Franco Enriquez, è
quest'anno particolarmente ricca di eventi grazie al sostegno
della Regione Marche. Comprende spettacoli, mostre, concerti e
incontri, che si concluderanno con la consegna del premio ad
artisti del passato, come Carmelo Bene e Paolo Graziosi a cui
andranno due riconoscimenti alla memoria, e del presente come
Massimo Dapporto, premio alla carriera, che hanno dato lustro al
teatro. Il premio per la drammaturgia andrà invece a Sergio
Casesi e quello per la migliore attrice a Elena Lietti.
Istituito anche un nuovo premio per la poesia conferito in
memoria a Francesco Scarabicchi per la sua raccolta postuma 'La
figlia che non piange'. In programma un libro, un video e una
mostra fotografica sullo storico allestimento della 'Locandiera'
di Goldoni firmato da Enriquez nel 1965 per il Teatro Stabile di
Torino e soprattutto una nuova produzione in prima italiana (7
e 8 agosto) a cura della Compagnia Drammateatro e del Centro
Studi Franco Enriquez, interpretata da Susanna Costaglione per
la regia di Claudio Di Scanno. Ma ci sarà anche il concerto del
cantautore Massimo Priviero intitolato 'Essenziale' e la
riproposizione del famoso spettacolo di Giorgio Gaber e Sandro
Luporini 'Far finta di essere sani', a cura del Teatro Menotti
di Milano, interpretato da Andrea Mirò per la regia di Emilio
Russo. Durante la presentazione il direttore artistico del
Macerata Opera Festival Paolo Pinamonti ha ricordato
l'importanza del lavoro di Enriquez anche come regista di opere
liriche. "Enriquez - ha concluso l'assessore regionale alla
Cultura Giorgia Latini - aveva compreso l'importanza non solo
artistica ma anche sociale del teatro, che va rimesso al centro
della nostra vita di comunità".
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