Filippo ha vent'anni. Danza da
quando ne ha dieci e, sino a qualche giorno fa, calcava come
ballerino di fila il palcoscenico del Teatro Michajlovskij di
San Pietroburgo, affacciato su Piazza delle Arti. Uno dei più
vecchi di tutta la Russia - fondato nel 1833 - e che ospita una
delle compagnie di balletto più importanti della città. Dal 3
marzo, Filippo Montanari - romagnolo di Santarcangelo (Rimini) -
è tornato a casa, dopo avere viaggiato verso la Finlandia prima
di imbarcarsi su un volo per l'Italia. Tornato sull'onda del
conflitto aperto tra Russia e Ucraina che ha cambiato gli
scenari geopolitici mondiali.
A Sanpietroburgo, racconta all'ANSA, "faccio parte del corpo
di ballo del Michajlovskij. Ero lì da sette mesi, ho firmato il
contratto a settembre per la stagione 2021-2022: tutt'ora ho il
contratto, nel caso la situazione dovesse migliorare ma, ahimè,
ora come ora la vedo dura. Bisogna sperare in bene però è fatica
capire cosa possa succedere".
Ad ogni modo, argomenta "sono rientrato il 3 di marzo: dal
Teatro non ci hanno consigliato di tornare, ci hanno detto che
se fossimo rimasti lì, saremmo stati tranquilli e non ci sarebbe
accaduto nulla. Ho preso la mia decisione quando ho letto che la
Farnesina consigliava vivamente agli italiani di fare i
bagagli". Così, il rientro. "Siccome non c'erano più i voli
diretti da e per la Russia abbiamo preso un autobus diretto a
Helsinki, abbiamo fatto sei ore di viaggio e poi abbiamo preso
un aereo diretto per Milano".
Quella del Teatro Michajlovskij, dice ancora il danzatore
romagnolo "è una delle compagnie più importanti in città. Ci
sono ballerini molto conosciuti nel mondo della danza e nel
mondo come Leonid Sarafanov, Ivan Zaytsev, Angelina Vorontsova.
Erano in programma tournee in giro per il mondo - conclude - ma
ora come ora appare infattibile".
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