Debutterà in prima nazionale, mercoledì 23 marzo alle ore 21 nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, lo spettacolo Inedito Scaldati, prima tappa di un percorso di ricerca sul sull'opera teatrale e poetica di Franco Scaldati curato dalla regista Livia Gionfrida.
In scena: Melino Imparato, Paride Cicirello, Oriana Martucci e Daniele Savarino.
Le scene e i costumi sono di Emanuela Dall'Aglio, la
consulenza per il suono di Serena Ganci, assistente alla regia
Giulia Aiazzi. Repliche fino al 3 aprile.
Prodotto dal Teatro Biondo in collaborazione col Teatro
Metropopolare, Inedito Scaldati è incentrato in particolare
intorno alla radice shakespeariana fortemente presente
nell'opera del poeta siciliano. In un quartiere fantasma, dentro
a un condominio ridotto ormai a rudere, abita un poeta,
l'ultimo. Questi aspetta di raggiungere la luna, unico miraggio
di pace, e proietta i suoi sogni sugli abitanti del palazzo. In
scena quattro attori per un esperimento drammaturgico che, in un
continuo rimando tra Scaldati e Shakespeare, evoca la storia di
Macbeth, il re assassino che cede alla tentazione del Potere e
all'istinto della Violenza.
La guerra, la pandemia, il tormento per le conseguenze delle
proprie azioni, la perdita della Parola come strumento che aiuta
gli esseri umani a comprendersi e a decifrare se stessi e il
mondo, sono i temi di questo studio. Prendono corpo nella mente
del Poeta le ombre degli abitanti del condominio: la lavascale,
il giovane disabile, il muto, il topo, i fantasmi del condominio
diventano così personaggi in cerca d'autore. "In una fine del
mondo dai toni tragicomici - spiega Livia Gionfrida - le
certezze scompaiono, le parole sono svuotate di senso e persino
i muri possono apparire e scomparire come in un sogno. "Finìu a
pandemia?" si domanda l'anziano sardonicamente.
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