Dopo esser stato programmato per due
stagioni di fila e essere stato sempre rinviato per la chiusura
delle sale teatrali, il 23 febbraio (repliche fino al 27) al
Teatro Fabbricone debutta Giulio meets Ramy/Ramy meets Giulio,
spettacolo di Babilonia Teatri, prodotto dal Teatro Metastasio
di Prato, che parte dalla storia di Giulio Regeni per una
riflessione, si spiega, "sull'Egitto e sull'Italia di oggi, i
rapporti tra i due paesi, cosa significhi la dittatura, su quali
siano le priorità e quali i valori che uno Stato pone a suo
fondamento, quali gli obiettivi che persegue e i diritti che
tutela".
I due fondatori di Babilonia Teatri, Enrico Castellani e
Valeria Raimondi, sono partiti dalla vicenda "di un cittadino
italiano, con passaporto italiano, che subisce lo stesso
trattamento generalmente riservato agli egiziani invisi al
regime". La riflessione sulla vicenda di Regeni li ha portati a
conoscere e a invitare il cantante egiziano Ramy Essam, cantore
di libertà e giustizia per il suo popolo, dal 2014 in esilio
"con sulla testa un mandato di cattura per terrorismo".
L'intento ultimo, si spiega ancora, "è quello di smascherare
l'ipocrisia di certa politica e di raccontare come e quanto la
ragione di Stato sia pronta a calpestare i diritti inviolabili
dell'uomo, sanciti a più riprese da convenzioni internazionali
che, nei fatti, restano lettera morta".
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