''Fin dai Sei personaggi, ho cercato di liberare Pirandello dalla maniera in cui veniva imprigionato, dalle assurde sottolineature del tono raziocinante del discorso, dal 'pirandellismo' in definitiva'' spiegava a suo tempo Giorgio De Lullo, di cui il 24 aprile si celebrano i cento anni dalla nascita nel 1921 e che resta nella storia del teatro soprattutto per le sue regie pirandelliane per quella Compagnia dei giovani con cui lavora per quasi vent'anni dal 1954 al 1972.
Un lavoro di riscoperta e moderna rilettura di Pirandello che De Lullo cominciò nel 1963 con il testo più rivoluzionario, 'Sei personaggi in cerca d'autore', la cui messinscena è rimasta una sorta di archetipo e riferimento di tutte le regie che seguirono.
''Ho creduto necessario presentare un Pirandello
europeo - proseguiva il discorso di De Lullo - e cioè sottrarlo
all'atmosfera culturale e al teatro in cui egli stesso operò.
Perché in realtà Pirandello è un autore che come forse nessun
altro ha espresso i problemi di fondo del nostro secolo,
problemi che sono di tutte le società e di tutti i Paesi, al di
sopra di qualsiasi differenza politica e sociale''. Tra il 1963
e il 1974 sono sette i lavori di Pirandello portati in scena dai
Giovani: dopo i 'Sei personaggi', 'Il giuoco delle parti' forse
la regia più celebrata di De Lullo, 'L'amica delle mogli', 'Così
è (se vi pare)', 'Trovarsi', 'Tutto per bene' e 'Enrico IV' (una
delle grandi interpretazioni di Romolo Valli).
Sono appuntamenti rimasti storici per la capacità di
riproporre l'opera pirandelliana puntando sulla forza della
parola, sulla sua capacità di farsi sul palcoscenico vita ed
emozione. Il tradizionale razionalismo dell'autore diventava
così un filosofico interrogarsi sul senso della vita e del
nostro essere sociale, sfumandone il realismo esteriore con una
nota antinaturalistica, psicologica e una stilizzazione
estetica. Questo fu possibile non solo per il lavoro di De
Lullo, ma anche per la qualità alta di tutti gli attori, tra cui
spiccava Romolo Valli (colto e grande animatore del gruppo),
capace appunto di pirandelliane geometrie come di nevrotiche
perplessità, grazie a uno sguardo al fondo ironico e inquieto.
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