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Suor Angelica e Il prigioniero, dittico all' Opera di Roma

Suor Angelica e Il prigioniero, dittico all' Opera di Roma

Dal 23 aprile titoli di Puccini e Dallapiccola, regia di Bieito

ROMA, 22 aprile 2025, 15:59

Redazione ANSA

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''Queste due opere sono uno specchio di tutto il ventesimo secolo, l' orrore e il trauma della prima la guerra mondiale e della seconda guerra. Il viaggio interiore dei due personaggi è molto simile, scoprono la bugia della speranza e come sono stati manipolati''. Il regista spagnolo Calixto Bieito spiega così il filo che lega Suor Angelica di Giacomo Puccini e Il prigioniero di Luigi Dallapiccola, di cui cura la messa in scena all'Opera di Roma dal 23 aprile, al 2 maggio. E' terza e ultima tappa del ''Trittico ricomposto'', progetto del direttore musicale della fondazione capitolina Michele Mariotti, sul podio per i titoli pucciniani affiancati a composizioni del Novecento. Protagonisti delle due opere sono il soprano Corinne Winters e il baritono Mattia Olivieri. Le scene sono di Anna Kirsch, i costumi di Ingo Krügler, le luci di Michael Bauer. Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell'Opera di Roma.
    ''Ciò che lega questi due capolavori è la condizione di claustrofobica prigionia che attanaglia e annienta i personaggi, cui si unisce la loro speranza delusa'' dice Mariotti. In Suor Angelica, osserva, ''è commovente vedere come Puccini, con delicate tinte color pastello, descriva un universo femminile composto da donne di differenti caratteri e temperamenti, che il voto preso non può e non deve nascondere''. Diversa è l'atmosfera del Prigioniero, connotato da un clima di orrore, delirio e crudeltà. ''Può una madre sopravvivere al proprio figlio torturato? Può un essere umano avere ancora la forza di sperare nella libertà? Può un'amicizia rivelarsi talmente crudele dopo averti fatto sognare la fine dei tormenti?''. Dopo Il tabarro / Il castello del Principe Barbablù di Bartòk e Gianni Schicchi / L'heure espagnole di Ravel, il Trittico pucciniano viene 'ricomposto' in un nuovo dittico, che celebra insieme il centenario della morte di Puccini, che cadeva lo scorso anno, e i 50 anni dalla scomparsa di Dallapiccola, avvenuta a Firenze nel 1975.
   

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