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Genova Ottocento, Mariani e la prima bacchetta in Italia

Genova Ottocento, Mariani e la prima bacchetta in Italia

E primo interprete di Wagner. Fu amico di Verdi

GENOVA, 27 marzo 2025, 12:01

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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"Faremo pure i nostri complimenti al signor Mariani direttore dell'Orchestra per la sua solita bravura nel dirigerla, ma avremmo preferito di vederlo dirigere col suo solito archetto e col violino anziché con quella certa cosa, che non sapevamo che fosse, ma che ci venne detto essere una bacchetta". Scriveva così nel dicembre 1852 il giornale satirico genovese "La Maga" recensendo la prima cittadina del "Rigoletto" al Carlo Felice. Angelo Mariani, direttore stabile nel teatro genovese era il più autorevole direttore d'orchestra del tempo. Ravennate di origine, si era trasferito a Genova proprio nel 1852, andando ad abitare poi a Palazzo Sauli dove nel 1867 avrebbe affittato un appartamento anche Verdi. Fra i due ci fu una solida amicizia e collaborazione artistica, anche se vicissitudini sentimentali (l'interesse di entrambi per la celebre cantante Teresa Stolz) negli ultimi anni mise in crisi il rapporto. Mariani fu comunque il primo interprete di Wagner in Italia e, appunto, il primo a utilizzare la bacchetta. Fino ad allora come è noto l'orchestra era diretta da primo violino, non a caso, tuttora considerato il "capo" del complesso strumentale. Con Mariani, uniformandosi a quel che accadeva già fuori Italia, si affermò la prassi del direttore non più esecutore diretto, ma in piedi davanti agli strumentisti con un foglio arrotolato o una bacchetta in mano.
    Due anni prima dell'arrivo di Mariani, il Comune di Genova aveva preso due decisioni fondamentali in materia musicale, destinate a incidere sulla produzione artistica successiva. La Scuola Gratuita di Canto e strumento creata nel 1829 per fornire orchestrali e coristi al Carlo Felice divenne civica; e il 30 settembre venne istituita l'Orchestra Civica, destinata al servizio dei Teatri appartenenti alla città e dipendente dal Comune. Una iniziativa che sottolineava lo stretto legame fra il Teatro (in parte di proprietà dei palchettisti) e l'amministrazione cittadina. Nel maggio precedente era stato redatto anche un Regolamento contenente 29 articoli: "L'Orchestra - recitano gli articoli 3 e 4 - composta di un maestro di cappella e di n. 56 professori dei quali n. 36 effettivi e n. 20 soprannumerari". I doveri dei professori erano sintetizzati negli articoli 6 e 7: "Tutti i professori effettivi sono obbligati a servire il teatro Carlo Felice o quello dove si porterà lo spettacolo in tutte le campagne teatrali, sia d'opera e ballo che di rappresentazioni drammatiche qualunque sia per esse la loro durata. In caso peraltro di apertura simultanea di due teatri saranno sempre addetti allo spettacolo principale".
    Alla guida dell'Orchestra era stato nominato Giovanni Serra, illustre violinista che nel 1852 lasciò appunto l'incarico a Mariano per dedicarsi esclusivamente alla direzione dell'Istituto Civico, oggi Conservatorio "Niccolò Paganini".
   
   

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