L'associazione "Conoscere la
Musica" riprende l'attività l'11 settembre alle 20.30 alla Rocca
di Dozza, nel bolognese, con la prima esecuzione moderna del
Filarmindo, favola pastorale del 1605 di Ridolfo Campeggi e
L'aurora ingannata, intermedi in musica di Girolamo Giacobbi,
eseguiti dal gruppo Teatro Antico e dalla Cappella Musicale di
San Giacomo Maggiore di Bologna diretti da Roberto Cascio.
Il Filarmindo fu una celebre opera teatrale del 1605 di
Ridolfo Campeggi, conte di Dozza, che tra gli atti prevede gli
intermedi musicali de L'aurora ingannata composta dal maestro di
cappella di San Petronio, Girolamo Giacobbi. Entrambe le opere
ebbero grande successo all'epoca: Il Filarmindo fu rappresentato
in diverse città d'Italia, mentre l'Aurora ingannata si
distingue per essere stata la prima produzione bolognese
concepita sull'esempio del nuovo modo di coniugare musica e
teatro introdotto dalle prime rappresentazioni fiorentine e
romane. Siamo agli albori dell'opera lirica a fine Cinquecento e
primi del Seicento. Anche a Bologna queste primigenie forme
d'opera mietevano enormi successi: il Filarmindo, in
particolare, fu eseguito per la prima volta nel 1605 a Palazzo
Zoppi, in strada Maggiore in occasione dei festeggiamenti
dell'Accademia dei Gelati per le nozze di Ferdinando Riario,
detto Il Soave, con Laura Pepoli.
L'Accademia dei Gelati fu tra le più raffinate e importanti
riunioni culturali bolognesi. Fondata nel 1588, rimase attiva
fino all'epoca del governo napoleonico della città di fine '700.
Teatro e musica, dunque, attraverso le arie e i brani
strumentali dell'Aurora ingannata, suddivisa in quattro parti, a
mo' di intervallo tra i cinque atti del Filarmindo, posta in
musica nel nuovo stile del primo Seicento, il recitar cantando.
Mentre degli intermedi dell'Aurora Ingannata si conoscono
esecuzioni moderne, Il Filarmindo, in tempi moderni, non risulta
mai essere stato rappresentato e tanto meno nella versione
unitaria così come concepita in origine. Fra le scene sono
previste anche musiche dei compositori bolognesi Adriano
Banchieri e Alessandro Piccinini.
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