Dopo 13 nomination e quattro vittorie, Laura Pausini ha condotto ieri la 23esima edizione dei Latin Grammy in diretta dalla Michelob Ultra Arena del Mandalay Bay Resort di Las Vegas.
Scelta direttamente dalla Latin Recording Academy assieme a Luis Fonsi, Anitta e Thalia per fare da 'padrona di casa' dei premi che celebrano l'eccellenza nella musica latina nel mondo, Laura è stata la prima artista italiana in questo ruolo.
Popolarissima in America Latina, la cantante di 'Io Sì' era
volata a Las Vegas per i Latin Grammy l'ultima volta nel 2018
per la nomination del disco 'Fatti sentire/Hazte sentir' con cui
portò in Italia l'ambita statuetta a forma di grammofono. Questa
edizione dei premi e' stata per due volte un apripista. Liniker,
la cui musica aiuta i giovani brasiliani a reagire alla
discriminazione di genere, e' stata la prima donna apertamente
trans a vincere un award. Un altro premio e' andato a
un'esordiente quasi centenaria.
"Oggi è successo qualcosa di storico nella storia del mio
Paese, è la prima volta che un artista transgender vince un
Grammy", ha dichiarato Liniker, scoppiando in lacrime mentre
riceveva la standing ovation del pubblico. Non e' stato il solo
momento ad alta carica emotiva: la platea si e' ugualmente
commossa quando Angela Alvarez ha vinto alla pari con Silvana
Estrada il premio per la rivelazione dell'anno. 120 anni in due:
Nonna Angela ne ha 95 anni e canta, finora solo per la famiglia,
da quando era ragazzina. Ha dedicato il premio per il miglior
'new artist' del 2022 a Dio e a Cuba - "l'isola che non
dimentichero' mai", ha detto - lasciata dopo la rivoluzione di
Fidel Castro per trovare rifugio in America dove per anni e'
stata costretta a lavorare come donna delle pulizie.
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