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Non solo metal, ecco la 'famiglia' dei Metallica

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Non solo metal, ecco la 'famiglia' dei Metallica

A Roma il tributo ai fan di Hetfield & Co, la scaletta scelta sul web

ROMA, 02 luglio 2014, 17:47

Michele Cassano

ANSACheck

James Hetfield © ANSA/EPA

James Hetfield © ANSA/EPA
James Hetfield © ANSA/EPA

"E' bello cantare davanti a voi perché se dimentico una parola ci pensate voi. Le conoscete proprio tutte. E' la famiglia dei Metallica". James Hetfield, voce e anima della band californiana insieme al batterista Lars Ulrich, lo fa più volte durante le oltre due ore di concerto senza tregua: si rivolge ai suoi fan chiamandoli "la nostra famiglia". L'esibizione di ieri al Postpay Rock in Roma, unica data italiana del tour europeo, più che un concerto è stato un tributo ai fan. A partire dalla formula indicata già dal titolo "Metallica by request", che prevedeva una scaletta decisa su internet dai seguaci della band, accorsi in 32 mila sul prato dell'Ippodromo di Capannelle anche per assistere a un lungo pomeriggio di metal e non solo, con i Volbeat, i Kvelertak, e soprattutto gli Alice in Chains.

Tanti quarantenni e cinquantenni, ovviamente, ma anche molti giovanissimi: a dimostrazione che dopo oltre 30 anni di musica, i Metallica restano al centro della scena e non pensano affatto al meritato riposo. "Ci vediamo presto, Roma - dice Hetfield a fine concerto -. Domani forse mi farà male il collo e la gola, ma non importa". E' probabile infatti che quella voce, che non ha perso fascino durante gli anni, lasci il segno nell'immediato futuro. Così come è probabile che qualche chilo in meno registri a fine serata il batterista, l'instancabile Lars Ulrich, e che facciano male le dita all'altro storico membro della band, il chitarrista Kirk Hammet, e al bassista Robert Trujillo, unitosi al gruppo dieci anni fa, alcuni anni dopo le vicissitudini legate alla tragica scomparsa di Cliff Burton.

I Metallica sono in effetti una famiglia, capaci di rimanere assieme e rigenerarsi nei decenni, tra accuse di conformismo e i problemi di alcolismo, ma soprattutto indiscutibili successi: oltre 100 milioni di dischi venduti, nove Grammy Awards, esordio per cinque volte consecutive in vetta alla classifica di Billboard. Ieri i quattro 'horsemen' non si sono certo risparmiati, interpretando uno dietro l'altro i brani storici come chiesto dal pubblico, in una scenografia dai toni apocalittici, con soldati al fronte che si trasformano in scheletri, o poveri disperati chiusi dietro le sbarre di anonime prigioni, o ancora fuoco e fiamme e articolati giochi di laser, in linea con i temi sociali, come pazzia, rabbia, droga, ipocrisia, affrontati nei testi. Che i Metallica non siano solo metal, lo si capisce subito dall'avvio sulle note di Ennio Morricone: la scena in cui Eli Wallach, il "Brutto" del capolavoro di Sergio Leone morto pochi giorni fa, corre di tomba in tomba al cimitero, dà il là al saluto di Hetfield, lasciando croci e lapidi come leitmotiv sui maxischermi.

Si parte subito, dopo Battery, con il brano più votato: Master of Puppets. Poi via via uno dietro l'altro One, Fade to Black, Enter Sandman, Sad But True, Welcome Home (Sanitarium), Creeping Death, ...And Justice for All, Orion, Ride the Lightning, Blackened, Fuel, fino alle più orecchiabili The Unforgiven e Nothing else matters. Tra i brani, anche Lords of summer scritto apposta per la tournee. Hetfield chiama i suoi fan sul palco. Arriva Riccardo: "E' il mio concerto dei Metallica numero 73", dice prima di lanciare Sad but true. Poi sale Mario che si becca qualche fischio dal pubblico quando rivela di essere milanese, nell'incredulità del cantante: "ma perché, non siamo tutti amici qui?". "Chi è di voi rock? - chiede Mario - Chi è di voi metal? Non importa perché siamo i Metallica". Parole che riportano alla mente le contestazioni subite dalla band per il parziale abbandono a inizio anni Novanta, con l'uscita dell'album omonimo, il fortunatissimo 'black album', prima delle sonorità e poi del look thrash per aprirsi anche a nuovi generi e nuovi strumenti. Il finale, però, non lascia adito a dubbi: in Seek & destroy c'è tutta l'anima metal dei Metallica.

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