Con un omaggio a Helmut Newton,
La Petit Robe di Chiara Boni porta il bondage in passerella a
New York: "Le donne ritratte da Newton erano piene di potere",
spiega la stilista fiorentina tornata gia' lo scorso luglio alle
sfilate newyorchesi dopo la pausa obbligata del Covid. Allora
l'ispirazione era stata un matrimonio d'estate. Piu' dark, e
ancorato all'immaginario del fotografo tedesco a cui quest'anno
Palazzo Reale a Milano dedica una grande retrospettiva, il mood
del prossimo autunno inverno: "In questo momento in cui abbiamo
perso punti, abbiamo bisogno di tornare indietro negli anni a
un'epoca quando le donne vincevano tanto", ha spiegato la
stilista nel backstage. Il nero della pelle domina stavolta la
collezione fatta di silhouette impeccabili e una palette di
monocromatica illuminata da bianco invernale, tocchi di rosa
azalea e qualche scintilla metallica. Se la Boni pensa a
Newton, per Jason Wu, che ha sfilato nel teatrino Peter B. Lewis
del Guggenheim, l'ispirazione e' stata Marlene Dietrich che
usava la moda per esplorare la fluidita' di genere in un'epoca
quando questi temi erano tabu'. Il tempo passa per Proenza
Schouler che ha celebrato in questi giorni il 20esimo
anniversario del marchio con una collezione funzionale pensata
per le donne che popolano la vita dei due stilisti, Lazaro
Hernandez e Jack McCollough: artiste, scrittrici, intellettuali
che gravitano attorno al marchio, tra cui l'attrice Chloe
Sevigny che ha aperto la sfilata di sabato con una giacca nera
su camicia bianca e la gonna nera di pelle fino ai piedi.
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