(di Micol Graziano) LUISA RUGGIO, "LE CONFIDENZE" (Besa Muci, pp.
280, 16 euro) L'autrice salentina Luisa Ruggio torna in libreria con un romanzo che è percorso d'iniziazione e racconto di formazione, storia viscerale costellata di rimandi fiabeschi: "Il mago di Oz", "Hänsel e Gretel", "La regina delle nevi", "Pinocchio", "La bella addormentata".
Il titolo del libro si rifà al dipinto
della pittrice polacca Tamara de Lempicka.
Il quadro risale al 1928 e raffigura due amiche intime. Entrambe
indossano un cappello cloche. Le due donne bisbigliano,
confabulano, in simbiosi perfetta. Sussurrano una all'altra cose
inconfessabili. Desideri e segreti sono altresì il cuore di
quest'opera della Ruggio. A confermarlo è la frase del filosofo
rumeno Emil Cioran in apertura: "I libri andrebbero scritti
unicamente per dire cose che non si oserebbe confidare a
nessuno".
La Ruggio dissemina le pagine di riferimenti dotti - cita anche
una poesia dello scrittore americano Raymond Carver -, li plasma
in una lingua ambiziosa e ricercata, figlia della tradizione del
Novecento italiano. I dialoghi sono ridotti all'osso. La prosa è
avvolgente.
Al centro de "Le confidenze" una passione che esplode in un Sud
mitico e destabilizzante: "Amare è il reato puro, truffare la
morte giocando fino in fondo la nostra ultima vita", scrive
Ruggio.
Il Mezzogiorno è rappresentato come terra ancestrale, luogo
incantato, sensuale, pulsante di istinti incontenibili. È la
terra della Magna Grecia, degli uliveti secolari, della
vegetazione rigogliosa, dei vigneti e del mare testimone del
destino. Di amanti che scrivono col sangue i propri nomi sui
muri - in uno dei capitoli clou.
La protagonista si chiama Violante. È un'adolescente che un
giorno, all'improvviso, viene abbandonata dai genitori. Il padre
e la madre spariscono nel nulla, seminando intorno un'aura di
morte e mistero. Sola al mondo, la ragazza dovrà incollare i
cocci della propria esistenza. Lo farà lasciando la casa natia.
Partirà alla scoperta di sé. Sarà accolta da una donna
enigmatica di nome Ornella. Violante abiterà nella sua tenuta
di campagna dove incontrerà personaggi sibillini. Uno di loro la
inizierà ai piaceri dell'eros.
Violante cadrà ai piedi di un adone. A lui si concederà senza
riserve. Questa ragazzina inesperta ricorda la Lucy di "Io ballo
da sola", film di Bernardo Bertolucci: anche Lucy, lontana dal
caos urbano, in una villa popolata di varia umanità, entrerà
definitivamente nel mondo degli adulti.
Il Sud descritto dalla Ruggio è surreale e magico, ipnotico e
onirico. Custode di una natura mozzafiato: "Il mare di spighe
ondeggiava - scrive l'autrice - pettinato dal vento e si
espandeva per ettari sino agli uliveti e alla cupola violazzurra
che i pini centenari avevano formato, al punto che chiamavamo
quell'area della tenuta la Cattedrale, perché stare nella sua
ombra era come avanzare tra le arcate di un'antica navata".
"Le confidenze" è un invito a mordere la vita senza
ripensamenti.
Luisa Ruggio, classe '78, è giornalista e scrittrice. Ha
pubblicato il pluripremiato "Afra" (2006), La nuca, Teresa
Manara, Notturno e le raccolte di racconti Senza Storie
(Menzione speciale Premio Bodini) e Un poco di grazia.
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