Conto alla rovescia per l'XI
edizione del Festival del Giornalismo in programma dal 10 al 15
giugno a Ronchi dei Legionari (Gorizia). L'appuntamento è stato
presentato oggi e partirà il 23 maggio con i 18 incontri
itineranti di Aspettando il Festival. Seguiranno, secondo
programma, 4 mostre e 62 panel, tra incontri, masterclass e
presentazioni editoriali, che vedranno salire sul palco 180
relatori.
Sotto la lente d'ingrandimento ci sarà l'informazione, per
una visione a 360 gradi: dal precariato al giornalismo
investigativo (con Sara Giudice e Nello Trocchia), fino ai
rischi dell'intelligenza artificiale (con Davide Casaleggio,
Claudio Agosti e Vincenzo Frenda). Spazio poi alla cronaca nera,
alla trasformazione del linguaggio della politica, alla
comunicazione scientifica e alla sfida dei social network.
L'incontro conclusivo sarà dedicato agli inviati con Stefania
Battistini, Emanuela Bonchino, Lucia Goracci, Giovanni Porzio e
Nello Scavo.
Oltre al premio Leali Young in memoria di Cristina Visintini,
dedicato agli aspiranti giornalisti tra i 18 e i 35 anni, il
festival consegnerà anche il premio in memoria di Daphne Caruana
Galizia, assegnato alle giornaliste e ai giornalisti palestinesi
di Gaza e Cisgiordania. A ritirarlo Samir Al Qaryouti.
Tra i temi al centro del dibattito, la situazione in Medio
Oriente, con, tra le altre iniziative, la mostra Ritratti di
giornalisti nel conflitto Israele-Gaza di Gianluca Costantini e
il documentario Investigating War Crimes In Gaza di Al Jazeera.
Fari puntati anche su Afghanistan con Jawaher Yousofi e Ucraina
con Nello Scavo. Riflessioni poi sugli Usa di Trump con Alberto
Bellotto, Matteo Muzio e Gennaro Sangiuliano, su migrazioni,
cambiamento climatico, femminicidi, riforma della giustizia,
sanità, mafie.
Tra le pagine di storia, gli 80 anni dalla Liberazione; e nel
segno del ricordo, si parlerà di Nicola Calipari, alto dirigente
del Sismi che sacrificò la propria vita per salvare la
giornalista Giuliana Sgrena rapita in Iraq.
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