Il Gabinetto scientifico
letterario Vieusseux di Firenze rende omaggio a Giovanni Pascoli
per i 170 anni dalla nascita, avvenuta il 31 dicembre 1855. Al
poeta che, con la sua ricerca linguistica audacemente
sperimentale, ha dato il via alla rivoluzione poetica del
Novecento, è dedicata la giornata di incontri 'Nella città
nemica. Pascoli a Firenze', a cura della Fondazione Giovanni
Pascoli, in programma il 20 maggio, dalle ore 15 alle ore 19,
nella Sala Ferri in Palazzo Strozzi. Una iniziativa per
riflettere, si spiega, sulla modernità della sua poetica e sulla
sua eredità ancora attuale.
"La Fondazione Pascoli - spiega il suo presidente Alessandro
Adami - riprende la tradizione delle Letture Pascoliane, nate a
Barga nel 1970 e proseguite per quasi trent'anni, segnando una
tappa fondamentale nella storia degli studi sul poeta. Oggi,
grazie al fondamentale supporto del nostro comitato scientifico,
l'iniziativa rinasce con lo spirito di rilanciare la ricerca su
Giovanni Pascoli, autore che sentiamo sempre più attuale e
capace di dialogare con l'epoca presente. È significativo che
questa ripresa avvenga in collaborazione con un'istituzione
autorevole come il Gabinetto Vieusseux, che ringraziamo per aver
condiviso questo percorso".
"Ammettiamolo, senza enfasi polemiche, Firenze - racconta
Marino Biondi, dell'Università di Firenze - non fu mai una città
pascoliana. E Pascoli, oscuramente, lo avvertì. Da questo nodo
di vera o presunta, e comunque stimolante, reciproca
insostenibilità ambientale, nasce l'idea del nostro convegno,
che il Vieusseux, sensibile alla provocazione, ospita nella sua
Sala Ferri, uno di quei luoghi che, tappezzato di volumi,
trasudante dottrina tradizioni e storia, avrebbe (forse)
intimidito il poeta grandissimo, perseguitato da un senso
d'incurabile inadeguatezza a vivere. Così prende forma, capitolo
dopo capitolo, una comune riflessione sull'identità di Pascoli e
della sua ricerca".
Tra gli interventi del convegno, aperto dai saluti del
direttore del Vieusseux Michele Rossi, quello di Adami, di Diana
Toccafondi, Marino Biondi e Alice Cencetti, Giovanni Capecchi.
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