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La X Mas, i patrioti che si rifiutarono di seguire Mussolini

La X Mas, i patrioti che si rifiutarono di seguire Mussolini

Alfio Caruso: "Gran parte dei militari non aderì alla Rsi"

PALERMO, 02 maggio 2025, 12:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ALFIO CARUSO, "INCURSORI DEL RE.
    LA VERA STORIA DELLA X MAS", NERI POZZA, 240 PP., 20 EURO.
    Junio Valerio Borghese, noto alle cronache per il fallito golpe del 1970, dopo l'8 settembre 1943 schierò quello che restava della la X Mas con la Repubblica sociale italiana, "finendo con l'infangare il nome di uno dei migliori reparti dell'Esercito italiano". Tra attenuanti e condoni, all'alba dell'era repubblicane, nel '49, Borghese fu condannato a soli tre anni per collaborazionismo e per le feroci rappresaglie contro i partigiani. La X Mas finì per assumere il volto del principe golpista, suo ultimo comandante, anche dopo la morte di Borghese, avvenuta nella Spagna di Francisco Franco nel '74, dove si era rifugiato tre anni prima per sfuggire all'arresto.
    Eppure, la storia della squadriglia la cui fase embrionale risale al 1906, e tutt'altra cosa. Alfio Caruso, nel suo "Incursori del re. La vera storia della X Mas", la racconta sin dall'inizio. Mas, acronimo di Motoscafo armato silurante, prende forma nel 1918, quando l'ingegner Raffaele Rossetti, a cavallo della propria creatura, un siluro di 8 metri, lo trascinò a nuoto dentro al porto austriaco di Pola per affondare la Viribus Unitis, attaccando quella che allora fu battezzata la "mignatta", alla fiancata della nave nemica.
    Nel dicembre del '41 la mignatta assume un altro nome zoologico, "maiale", e nel porto di Alessandria compie un'altra incursione, stavolta contro due navi britanniche, la Queen Elizabeth e la Valiant. I sei protagonisti dell'operazione - l'equipaggio di tre siluri - vengono catturati, ma restano vivi.
    Nessuno di loro aderirà alla Rsi. L'imbarazzo degli inglesi è palese. Winston Churchill, nell'annunciare il disastro alla Camera dei comuni, dice che "sei italiani equipaggiati con materiale di costo irrisorio hanno fatto vacillare l'equilibrio militare nel Mediterraneo a vantaggio dell'Asse".
    Gli uomini della X Mas collezionarono 31 medaglie d'oro per aver affondato 200 mila tonnellate di naviglio nemico.
    L'ammiraglio Luigi Durand de La Penne, tra i protagonisti dei fatti di Alessandria, si vide appuntare al petto una medaglia da Charles Morgan, comandante inglese della Valiant. Il racconto di Caruso non è un ritocco alle vicende della X Mas, piuttosto una riscrittura che stravolge la storia finora divulgata.
    Il "maiale" (il nome si deve a Teseo Tesei) è un piccolissimo sottomarino spinto con un motore elettrico, con un equipaggio di due uomini protetti da uno schermo di vetro plastificato - uno a prua e l'altro a poppa -, che lo cavalcano attaccati a bombole d'ossigeno. Negli abissi, l'unica luce di cui dispongono i piloti è quella fosforescente delle strumentazioni. Praticamente navigano al buio per non correre il rischio di essere individuati. Il campo d'esercitazioni degli uomini-siluro è un'ansa a Bocca di Serchio, tra Viareggio e Marina di Pisa, nella tenuta dei duchi Salviati che mettono a disposizione della Regia Marina una loro casina, a partire dal 1935 e fino al '43.
    Un luogo segretissimo, che nessun nemico riuscirà a scoprire.
   
   

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