(di Mauretta Capuano)
Era il 2014 quando la scrittrice
Silvia Avallone realizzò il sogno di 'Marina Bellezza', la
protagonista del suo secondo romanzo, di andare al Festival di
Sanremo. La giovane ventiduenne del libro, "bella come un
uragano", andò alla kermesse attraverso la sua autrice che
allora faceva parte della Giuria di Qualità del Festival,
presieduta in quella 64/ma edizione da Paolo Virzi'. Sono
passati esattamente dieci anni, è appena arrivato in libreria il
nuovo romanzo di Silvia Avallone, 'Cuore nero', pubblicato da
Rizzoli, in cui racconta l'incontro paradossale tra due esseri
umani che vengono da una opposta esperienza del male. La
scrittrice è diventata per la seconda volta mamma di una bimba
di 5 mesi e la Giuria di Qualità non esiste più.
È stato importante il ruolo che ha svolto? Sarebbe utile che
continuasse ad esserci? "Ricordo con affetto la mia
partecipazione come giurata di qualità al Festival di Sanremo
dell'ormai lontano 2014. È stato molto bello ed emozionante,
anche partecipare proprio al retro della scena, della grande
macchina del Teatro Ariston che non si ferma mai, è sempre in
subbuglio. Vederla da dentro è stato molto, molto interessante
per me".
Cosa le è rimasto di quell'esperienza? "Ricordo con grande
piacere queste riunioni che facevamo noi della giuria che
eravamo poeti, scrittori, registi, attori. Tante arti messe
insieme, Ci riunivamo per parlare delle canzoni. In questo senso
era davvero un lavoro di gruppo, di squadra. Parlavamo
tantissimo, passavamo veramente ore in queste riunioni a parlare
dei testi, delle musiche".
Cosa significa per una scrittrice guardare al mondo delle
canzoni e dell'intrattenimento oggi? "Naturalmente per me
scrittrice l'aspetto più importante da valutare rimaneva quello
delle parole. Era bello questo scambio da varie arti. Penso
davvero che se volessero ripristinare la Giuria di Qualità
comunque sarebbe bello, è sempre uno sguardo in più, una
polifonia in più. Più voci ci sono, secondo me, è sempre una
ricchezza".
Ha sempre seguito il Festival con la famiglia, con gli amici?
"Ho sempre cercato di seguirlo perché mi piace molto, mi sembra
che racconti, rispecchi un po' del tempo dell'Italia che stiamo
vivendo. Anche le canzoni un po' ci esprimono un sentimento
popolare che è sempre molto importante da ascoltare, da
intercettare, da interrogare".
Silvia Avallone neo mamma e impegnata con la promozione del
nuovo libro, che sarebbe il titolo perfetto per il Premio Strega
2024, ce la farà a seguire la kermesse sanremese, che prende il
via il 6 febbraio, anche quest'anno? "Senz'altro anche
quest'anno farò il possibile per seguirlo anche se crollerò
molto presto da mamma di neonata, però sono sempre molto
interessata, soprattutto alle canzoni dei giovani perché mi
interessa molto capire il loro linguaggio, il loro pensiero e le
loro domande".
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